Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Intervista a Efisio Arbau: sulla peste suina serve l'intervento di chi è sul territorio e ascoltare i porcari

redazione
Condividi su:

Sei un sindaco a favore dei porcari “fuorilegge”?

No. Semplicemente sostengo l’opinione di chi vive nel mondo reale: il piano sulla peste suina è inapplicabile nei territori da sempre vocati al pascolo brado. Se si applica senza trovare gli accorgimenti al caso concreto significa cancellare lo storico e prestigioso allevamento dei porcari di Desulo, Seulo e del Gennargentu in generale. Alla base c’è il riconoscimento del diritto ad esistere di chi ha allevato maiali per secoli e che subisce la peste suina importata da una politica incapace di intendere e di volere, che in trent’anni ha sperperato soldi in consulenze, premi ai soliti dirigenti accozzati dalla politica e per gli amici degli amici.

Oggi sulla stampa il professor Vizcaino (l’esperto nominato dalla Regione Sardegna per combattere la peste suina) sostiene che non esiste alternativa all’eliminazione del pascolo brado. Tu cosa ne pensi?

Tutti, anche in Barbagia, ci eravamo arrivati che bisognava mettere un ostacolo al contatto tra i “maiali selvatici regionali” (cinghiali) e quelli dei porcari. Il problema è come mettere questo ostacolo. La soluzione individuata a Cagliari per tutto il territorio regionale è fare il vuoto sanitario, chiudere tutti i maiali nei recinti, “sterminare” gli “illegali” e monitorare i cinghiali che scorrazzano per gli erbai pagati dai pastori. Una soluzione che va bene anche ad Ollolai, oltrechè a Tratalias e a Putifigari, ma che a Desulo e Seulo uccide una economia vera ed identitaria che potenzialmente è la nostra ancora di salvezza. Ma allora la soluzione?

E’ quella che hanno già proposto, con un documento scritto inviato all’unità di progetto antipeste, i porcari del Gennargentu. In estrema sintesi: regolarizzare tutti; abbattere solo gli animali malati; creare i recinti che garantiscano la biosicurezza; e consentire il pascolo brado e libero in autunno (per il periodo delle ghiande) solo ai maiali che saranno poi macellati, previo controllo sanitario. Una soluzione che tiene in piedi le aziende degli allevatori di montagna e riduce a zero il rischio della diffusione della peste.

Come andrà a finire?

Per natura sono fiducioso. Io credo che l’unità di progetto dovrà farsi aiutare da persone autorevoli che stanno sul territorio per trovare una soluzione. Ci sono persone, come il mio amico sindaco di Seulo, Enrico Murgia, che a gratis potrebbero risolvere il problema in un mese. Giusto il tempo di incontrare e convincere le tante persone perbene che fanno i porcari.

Condividi su:

Seguici su Facebook