Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Dieci mila euro ad azienda agricola e 2mila nuovi occupati

La nuova proposta de La Base

a cura della redazione
Condividi su:

Dal lavoro nelle campagne riparte l’economia dell’Isola e aumenta la coesione sociale.

Ne è talmente convinta La Base che dalle parole passa ai fatti proponendo di stanziare nel bilancio regionale 20milioni di euro come fondo straordinario sperimentale per l’occupazione nelle aziende agropastorali.

Si tratta di una misura rivolta ai cittadini sardi e ai migranti che creerebbe 2mila nuovi occupati.

L’idea del movimento ha più obiettivi: dare un’opportunità di lavoro ai tanti giovani sardi inoccupati, agli immigrati, e una seria boccata di ossigeno al mondo agropastorale e dunque anche alle zone rurali.

“Oggi - scrive il coordinamento nazionale de La Base - un crescente numero di giovani sardi lasciano l’Isola per la mancanza di opportunità di lavoro: secondo i dati pubblicati dall’Unione sarda lo scorso settembre in cinque anni oltre 6.600 se ne sono andati in cerca di miglior fortuna. Sono, viceversa, circa 8mila (da ottobre 2015 a oggi) gli sbarchi di migranti in Sardegna e 6mila, coloro che attualmente sono ospitati nell’isola. Provengono in gran parte dalla prima accoglienza su invio dello Stato, in minoranza dagli sbarchi diretti sulle coste".

Questo fenomeno sta generando notevoli difficoltà per la complessa macchina organizzativa: diffidenza da parte dei cittadini verso lo straniero e preoccupazione per la situazione igienico sanitaria".

"Inoltre - prosegue la nota - i migranti, talvolta anche contro la loro volontà, sono costretti all’inoperosità perché, dopo la prima accoglienza, manca del tutto una fase due (lavoro, istruzione etc). Tutto questo sta creando una sorta di contrapposizione nell’immaginario comune tra i migranti e i migliaia di sardi che lasciano la propria terra per mancanza di lavoro".

Da qui la proposta del fondo straordinario sperimentale per l’occupazione nelle aziende agropastorali.

Venti milioni di euro all’anno (programma triennale), in capo all’assessorato agli Enti locali, che lo trasferirà ai Comuni, unici soggetti capaci di fare una istruttoria veloce, senza burocrazia e controllata socialmente dai cittadini.

Da espletare in modo snello e semplice: a sportello attraverso il Comune dove ha sede legale l’azienda agropastorale, con un massimo di diecimila euro a lavoratore e un massimo di tre lavoratori per azienda; il contributo straordinario è a fondo perduto e si cumula con altre misure di sostegno al settore.

“L’azienda che assume - spiega il coordinamento - dovrà garantire il posto di lavoro (nel rispetto del contatto collettivo nazionale di categoria) per almeno due anni, con verifica ispettiva da parte della Regione, attraverso l’assessorato del Lavoro".

“Secondo noi in questo modo si rafforza l’economia delle zone interne e la coesione sociale, potenziando un settore trainante dell’economia sarda”.

Condividi su:

Seguici su Facebook