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Il gavoese Marco Buttu in una missione al Concordia Station: un posto senza alcuna forma di vita

redazione
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Un esperimento lungo un anno, per verificare come reagisce il corpo umano a una permanenza così lunga in un posto così ostile. E' il progetto dell'Agenzia Spaziale Europea per una possibile missione su Marte. Nel gruppo di tredici uomini che passeranno questo lungo periodo in condizioni così estreme, c'è anche MArco Buttu, gavoese che lavora all'Istituto Nazionale di Astrofisica. 

Condizioni certamente ostili a ogni forma di vita. "Temperature che raggiungono i -80 gradi - spiega Marco nel post -, buio assoluto per diversi mesi, altissima quota (4000m equivalenti), carenza di ossigeno, aria secchissima. Per tutto l'inverno antartico starò assieme ad altre 12 persone, irragiungibili per 9 mesi, totalmente isolati dal resto del mondo e senza possibilità di essere soccorsi".

E' il modo per capire "come l'essere umano si adatta a un ambiente extra-terrestre", spiega ancora. Il luogo scelto è la stazione Italo-Francese Concordia. Il posto più isolato del pianeta. Marco partirà probabilmente il diciotto novembre. 

 

 

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