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La Base Sardegna per le prossime regionali: "In marcia" con un progetto civico

redazione
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In Marcia! è lo slogan che ha deciso di adottare il movimento La Base Sardegna nell’assemblea nazionale convocata il 25 febbraio scorso a Ollolai.

"Abbiamo deciso di metterci in marcia verso le prossime regionali con un progetto civico. Siamo partiti per questo percorso con le nostre idee ma pensiamo di incontrarne tante altre provenienti da altri soggetti politici - spiegano dal Movimento -. L’idea della marcia è qualcosa di congeniale per un movimento nato ad Ollolai, la patria dal sardista-marciatore Michele Columbu, che negli anni sessanta pose al centro del dibattito politico sardo la questione delle zone interne con un marcia che attraverso la Sardegna. Ma l’idea della marcia è soprattutto attuale: un percorso lungo, tortuoso, fatto di luoghi e di persone che ci porterà al governo della Regione con un programma discusso e condiviso nelle diverse tappe del percorso". 

Il punto di partenza del progetto politico è quello "di un governo civico – evidenzia il presidente Efisio Arbau - inteso nel senso di essere fondato su un progetto fatto di cose concrete praticabili che unisca persone e gruppi politici a prescindere dell’appartenenza ideologica. I diciotto punti del nostro programma sono una base di discussione concreta”.

Per praticare questa idea serve un lavoro enorme, una marcia lunga ed irta di insidie. “E’ un progetto inclusivo e paritario per tutte le esperienze civiche che governano i municipi della Sardegna – argomenta Arbau -, ma anche per i gruppi, movimenti e partiti politici identitari, indipendentisti e non, piuttosto che per i partiti e movimenti che sfuggono dal controllo militare dei partiti italiani. Di questo percorso – sottolinea - non possono fare parte i furbi che serialmente tradiscono i compagni di viaggio. Non è una marcia per coloro che fuggono dai propri fallimenti, per i furbi in cerca di una candidatura o peggio ancora dei soliti boiardi regionali in carca di uno sponsor per il prossimo posto di sottogoverno, ma un luogo in cui si costruisce il nuovo ordine civico della Sardegna"

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