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L'unione sarda. Pienone per Bachisio Floris

Teatro Eliseo gremito per lo spettacolo organizzato in ricordo dello scrittore

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Le radici sono un canto della tradizione che scoperchia il cuore e ne apre la gabbia dei ricordi. Le radici sono le parole dialettali rebotta, barrosu, che, attraversando indenni il tempo, consentono ai nuoresi di riconoscersi subito nella memoria comune. Parte da Bachisio Floris - e tutto il campionario di ironica saggezza, frasi idiomatiche e affreschi di “nuoresità” che costellano il suo libro “Nuoro forever” - il lungo racconto sugli scampoli di ottimismo e positività che fervono nel cuore profondo del capoluogo barbaricino. Pienone due sere fa al teatro Eliseo per lo spettacolo in ricordo di un uomo, dirigente di banca, scrittore e autore televisivo, padre di Giovanni conduttore di Ballarò, che ha sempre portato alto il vessillo della propria identità. Mantenendo un legame fortissimo con Nuoro che pur dovette lasciare causa lavoro. Simbolo di quella parte di comunità autoctona che pur tra mille difficoltà ha ancora il coraggio di guardare al di là dell'orizzonte.
LA MANIFESTAZIONE L'iniziativa fa parte di un ampio progetto dell'associazione Presenze, isole comprese guidata da Ignazio Corrias (in sinergia con i cori di Nuoro e Ortobene) sostenuto dall'assessorato regionale alla Cultura, che ha lo scopo di tirar fuori lo spirito più verace del capoluogo barbaricino attraverso eventi dedicati a personaggi e luoghi che ne rappresentano lo spirito fuor di ogni chiaroscuro. Sul palco musica, teatro e interviste della sociologa Alessandra Corrias per ricordare una figura che ancora vive negli intrecci neuronali di chi lo ha conosciuto. Testimonianze di amici, compagni di viaggio di Floris, come Giacomo Mameli che lo incoraggiò a scrivere. E poi Tonino e Umberto Pintori che con lui condivisero le scanzonate esibizioni di jazz e musica latino-americana, Antonello Arru presidente del Banco di Sardegna e l'ex sindaco Mario Zidda che nel 2009 conferì la cittadinanza onoraria a Giovanni. Nel pubblico l'attuale sindaco Sandro Bianchi e il suo vice Leonardo Moro.
LE EMOZIONI Al centro della scena le emozioni del cantautore Piero Marras accelerano i battiti con brani che catapultano nella magia anche gli intelletti più imperturbabili. Due per tutti: Rundinedda e Babbu meu. La polvere di stelle ammanta la platea nelle letture coinvolgenti di un emozionatissimo Giovanni Carroni che porta in sala stralci di quotidiana nuoresità tratti da “Nuoro forever”. Frustoli di realtà prendono forma in un gruppo di suonatori appassionati e divertiti. Toccante il sassofono di Tonino Pintori, capace di far rivivere il suo amico Bachisio senza ricorrere a filtri, escamotage e discorsi ridondanti. “Nuoro forever” è nelle storie di sempre, in un drappello di ragazzotti che sogna Forte dei Marmi e le avvenenti donzelle per ritrovarsi a Cala Gonone a far compagnia a due buoi. “Nuoro forever” è nelle parole di un figlio: «Da mio babbo spero di aver imparato a troncare l'inutile».
Fr. Gu.

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