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L'unione sarda. Doppio schiaffo a Abbanoa

DORGALI. È rientrato solo ieri mattina l'allarme-inquinamento a Cala Gonone

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DORGALI Un doppio esposto arricchisce il carnet delle denunce collezionate da Abbanoa. All'allarme-inquinamento scattato sabato scorso con la fuoriuscita di liquami a Cala Gonone, si accompagna infatti la protesta per la qualità dell'acqua potabile sancita da un reclamo-diffida predisposto da Federconsumatori e già sottoscritto da oltre mille utenti.
LIQUAMI IN MARE Gli amministratori di Dorgali comunque ieri hanno tirato un bel sospiro di sollievo davanti ai risultati notificati dall'Arpas sulle ultime analisi nelle acque del lungomare di Cala Gonone. È stato così revocato il divieto di balneazione imposto in via precauzionale dal sindaco Angelo Carta nel tratto ricompreso tra gli alberghi La conchiglia e Costa Dorada dove alle 19 di sabato scorso il blocco delle pompe che spingono le acque verso il depuratore ha fatto tracimare in mare i liquami contenuti nella vasca di accumulo. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli operai della società spagnola che gestisce i depuratori per conto di Abbanoa e alle tre del mattino il problema è stato risolto. Visto il versamento di acque putride in mare dal Municipio è partita in via precauzionale l'ordinanza di balneazione, con il primo cittadino che non ha nascosto il disappunto per un problema che in piena stagione turistica dimostra la precarietà del sistema di depurazione che già ha provocato notevoli problemi in passato, compreso un prolungato divieto di balneazione dell'estate di quattro anni fa.
NUOVO ESPOSTO «Solo grazie all'efficienza dei vertici di Acciona siamo riusciti a porre rimedio all'inconsistenza di Abbanoa che non mette a disposizione mezzi idonei a garantire la regolarità del servizio», dice Angelo Carta annunciando un esposto contro la società perché «è l'ennesima volta che il gestore si dimostra inadeguato ai suoi compiti e ci costringe a prendere provvedimenti precauzionali a tutela delle persone. La società è già sotto giudizio per rispondere dei danni di quattro anni fa e noi intendiamo aggravare questa posizione presentando una nuova denuncia».
LA PETIZIONE Intanto Federconsumatori registra il successo della sottoscrizione del reclamo-diffida da notificare ad Abbanoa perché, dice Pina Mele, animatrice della protesta in loco «ci fanno pagare l'acqua sporca come potabile». Contesta anche il «poco rispetto per gli utenti: «Abbiamo compilato diversi reclami per bollette assurde, ricevendo alcune volte ammissioni scritta dell'errore, salvo inviare mesi dopo altre bollette pazze. Abbanoa è pubblica, non può liquidare noi cittadini con moduli e fogliacci per farci rientrare in improbabili statistiche negandosi alle persone. Né può ignorare l'evidenza delle cose, come l'acqua torbida».
Pierfrancesco Lostia

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