OLZAI. Il pomeriggio del 22 agosto 1960, nella sua abitazione del rione S’Umbrosu di Olzai, moriva Carmelo Floris lasciando una indimenticabile impronta nella storia dell’arte figurativa italiana.
Pur avendo vissuto gran parte della sua vita nella Barbagia di Ollolai, Carmelo Floris aveva frequentato diversi intellettuali isolani – come Emilio Lussu, Attilio Deffenu, Nicola Valle, Antioco Casula “Montanaru” – e instaurato una fraterna amicizia con Giuseppe Biasi e Mario Delitala. Inoltre, aveva sempre mantenuto buoni rapporti con diversi colleghi, come Melkiorre Melis, Francesco Ciusa, Costantino Nivola, Giovanni Giusa Romagna e Stanis Dessy.
Personaggio di geniale sensibilità, capace di cimentarsi con successo in diverse tecniche pittoriche e incisorie, «Carmelo de Ortzai» era molto stimato negli ambienti culturali isolani anche per la sua grande umiltà.
Una serie di sodalizi artistici e umani, ampiamente documentati in alcune monografie e pubblicazioni dedicate a Carmelo Floris e ai suoi amici più cari.
Gli amici «kalarensi» di Carmelo Floris
Poco o nulla, invece, è stato scritto dei rapporti intercorsi tra Carmelo Floris e una ristretta cerchia di artisti che operavano a Cagliari negli anni Cinquanta.
Parliamo delle relazioni intercorse tra il pittore olzaese e Hoder Claro Grassi, artista e commerciante toscano trapiantato a Cagliari (1905-1967); con il pittore e critico d’arte nativo di Iglesias Foiso Fois (1916-1984); con il pittore e insegnante di Cuglieri Pietro Collu (1911-1999); con Pietro Mele (1914-1989), ceramista e pittore dorgalese che lavorò per lungo tempo a Cagliari e il pittore nativo di Monserrato Cesare Cabras (1886-1968) e, infine, con l’ecclettico pittore e scultore cagliaritano Dino Fantini (1913-1981), giovanissimo allievo di Carmelo Floris nella Scuola d’Arte Applicata di Oristano fondata e diretta da Francesco Ciusa.
Ed è proprio Dino Fantini l’autore di una inedita caricatura umoristica di Carmelo Floris conservata, per lungo tempo, in una collezione privata cagliaritana e che presentiamo – in anteprima – nel portale LaBarbagia.net.
Dopo 60 anni, la scoperta della caricatura inedita di Carmelo Floris
Sono trascorsi quasi sessant’anni dalla scomparsa di Carmelo Floris. Di lui si conoscono appena due autoritratti: una sanguigna e carboncino del 1940 e un altro olio su cartone, probabilmente di epoca successiva.
Un ritratto di Carmelo Floris era stato realizzato e firmato nel 1940 dal pittore bosano Melkiorre Melis e il dipinto (olio su tela) è di proprietà del Comune di Nuoro.
Sempre dedicata a Carmelo Floris, esiste una caricatura in bianco e nero realizzata dall’illustratore Tarquinio Sini, scomparso nel 1943 a soli 52 anni durante i bombardamenti di Cagliari.
A questi due autoritratti, al dipinto di Melis e alla caricatura di Sini, si aggiunge ora l’acquerello su cartoncino di Dino Fantini, realizzato alla fine degli anni Cinquanta, ma mai pervenuto a casa di Carmelo Floris.
La caricatura, con l’inconfondibile profilo del viso sorridente di Carmelo Floris, è delle dimensioni di mm 178x128. Nel retro della cornice d’epoca, era stato applicato un cartoncino di identico formato e contenente una dedica molto ironica: «A Carmelo Floris simpaticissimo pastore e cinghiale di Olzai gli amici kalarensi» firmata – oltre che dall’autore Dino Fantini – anche da Cesare Cabras, Pietro Collu, Foiso Fois, Hoder Claro Grassi, Pietro Mele e altre persone.
Questo acquerello, impreziosito dall’inusuale dedica controfirmata da diversi artisti, è stato acquistato quest’anno da un collezionista privato di Olzai ed è stato sottoposto ad un intervento di restauro.
L’intervento di restauro del dipinto eseguito nel laboratorio di Terra Pinta di Cagliari
Il dipinto con la caricatura di Carmelo Floris – realizzato circa 60 anni fa – presentava delle ondulazioni della carta e delle piccole erosioni dovute all’azione degli insetti (Lepisma saccharina) localizzate in diverse parti della superficie dell’acquerello, le quali hanno determinato – di conseguenza – piccole lacune del colore.
L’intervento di restauro è stato eseguito lo scorso mese di luglio nel laboratorio specializzato della Cooperativa Terra Pinta di Cagliari.
«L’acquerello – ha relazionato la restauratrice Maria Albai - è stato protetto tramite veline di carta giapponese sul dorso e sul verso, inserito tra due strati di carte assorbenti leggermente nebulizzate con acqua demineralizzata e alcool etilico puro al 50% e messo sotto pressione tra due vetri per consentire l’eliminazione delle ondulazioni della carta. Le piccole lacune della cromia sono state reintegrate con gli acquerelli W&N stesi a velature sovrapposte sino al raggiungimento del tono».
La caricatura di Carmelo Floris in fase di registrazione nell’Archivio Dino Fantini
Concluso l’intervento di restauro, l’attuale proprietario della caricatura di Carmelo Floris ha chiesto il rilascio di un certificato di autenticità e la registrazione del dipinto nell’Archivio Dino Fantini.
Si tratta di una importante iniziativa culturale intrapresa dagli eredi dell’artista cagliaritano e finalizzata alla preparazione di un “Catalogo Ragionato”, oltre che all’organizzazione di altre iniziative legale alla tutela, studio e promozione della vasta e diversificata produzione artistica di Dino Fantini.
I possessori delle opere d’arte di Fantini possono inviare on line la richiesta di prenotazione per l’autentica e per il rilascio dell’attestato ufficiale necessario per l’inserimento nell’Archivio Dino Fantini.
Ulteriori informazioni si trovano nel sito internet www.archiviodinofantini.it