GAVOI. Sarà il film documentario Capo e croce a chiudere questa sera la quattordicesima edizione della rassegna cinematografica Premio Tumbarinu d’argento promossa dalla Prociv Arci.

Alle 21, nel cortile di Casa Maoddi, sarà proiettata la pellicola confezionata dal duo Marco Antonio Pani e Paolo Carboni che tanto successo ha ottenuto in tutta la Penisola. Tra gli altri riconoscimenti ricordiamo il miglior documentario italiano al festival CinemAmbiente di Torino, ed il primo premio alla 6° edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival.

Si tratta di un documentario girato tra il 2010 e il 2013, periodo durante il quale è stata seguita la nascita del movimento pastori sardi, il famoso sbarco a Civitavecchia e le ormai note manganellate, contro chi voleva solamente manifestare  in maniera pacifica. E’ in bianco e nero, una scelta che è stata non casuale, ma che vuole concentrare l’attenzione sulla realtà agropastorale di un’ isola che al contrario è tanto declamata solamente per i suoi colori.

Protagonisti sono i pastori e tra questi in particolare i due barbaricini Tore Concas di Ovodda e Priamo cottu di Ollolai che questa sera saranno presenti a Casa Maoddi. Due volti noti delle proteste del mondo della campagne.

“La pecora ha fatto in modo che il mio paese si sviluppasse e crescesse” dice tra le altre cose nel documentario Tore Concas “per questo al posto della lastra che sta all’ingresso di Ovodda dove c’è scritto ‘Paese del Pane’ io ci metterei una pecora in granito”.