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NUORO. Lezione di sicurezza al Liceo Scientifico Fermi

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A lezione di sicurezza, dimostrando concretamente agli studenti che spesso il rischio è nascosto nella quotidianità, moltiplicato dalla distrazione e dal “tanto a me non succede”. È il senso dell’iniziativa che l’Associazione invalidi ha organizzato sabato 10 marzo al Liceo Scientifico “Fermi” di Nuoro. Gli studenti delle terze classi, divisi in due turni, partendo da un dato generale degli infortuni e delle malattie professionali con la proiezione di un filmato che riassume il “tour per la sicurezza sul lavoro” che nel 2016 ha visto protagonista il presidente della Fondazione Anmil “Sosteniamoli subito” che con la sedia a rotelle ha attraversato l’Italia percorrendo cinquemila chilometri in 51 giorni per 41 tappe. Dai morti per l’amianto di Casale Monferrato fino alle miniere di Carbonia, è stato raccontato il dramma di chi ha sacrificato la salute e la vita per il benessere del Paese. Un discorso generale calato poi nella realtà quotidiana con l’ingegner Mauro Scanu, dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Nuoro, che ha illustrato il servizio di Protezione civile dando una serie di informazioni e consigli ai ragazzi tra cui quello di leggere il piano comunale e iscriversi al servizio di sms per l’allerta meteo. Il consigliere provinciale dell’Anmil Michele Tatti ha poi raccontato la sua esperienza personale cercando con alcuni esempi concreti (il casco quando si viaggia in moto, i telefonino che ti fa cadere nella neve, i giochi scendendo le scale che finiscono in tragedia) di sensibilizzare gli studenti per lanciare un messaggio: «La sicurezza inizia da noi stessi, chi non si vuol bene non può voler bene». Distrazione, eccesso di sicurezza, spavalderia sono questi i nemici da combattere oltre i problemi della prevenzione che comunque restano gravissimi, come ha sottolineato il presidente provinciale dell’Anmil Tonino Sechi nel dibattito coordinato da Anna Rita Ortu. Una realtà spesso sconosciuta che spesso coinvolge proprio i ragazzi. Sono, infatti, oltre dodicimila (circa 8 mila maschi e 4 mila femmine) gli infortuni che ogni anno, in Italia, colpiscono lavoratori giovani di età inferiore ai 19 anni, fascia d’età che  nel periodo 1 gennaio -31 agosto 2017 ha registrato undici incidenti mortali, quasi il doppio rispetto alle sei giovanissime vittime dell’anno precedente.

Inoltre, a fronte di una crescita degli infortuni in generale dell’1,3%, sempre nei primi otto mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, tra i lavoratori di età inferiore a 29 anni l’incremento è stato del 3,8%, praticamente il triplo della media generale. Per questi giovani gli infortuni sono cresciuti di ben tremila unità, vale a dire il 60% dell’aumento registrato per il complesso dei lavoratori che è stato di 5.000 unità. Anche a scuola ci si infortuna: nel 2016 sono stati oltre 75.000 gli infortuni occorsi a studenti; per il 56% (42.000 casi) si tratta di maschi e per il 44% di femmine (33.000 casi). Gli studenti, più colpiti sono quelli di età fino a 14 anni (scuole elementari e medie inferiori) che rappresentano il 68% del totale degli studenti infortunati; quelli con età compresa tra 15 e 19 anni sono il 30%, mentre quelli di 20 anni ed oltre solo il 2%.

 

 

 

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