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"Il territorio deve decidere sulle sue risorse": i 13 Comuni del Bim uniti per rivendicare i loro diritti

redazione
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C'erano tutte le amministrazioni comunali del Bacino Imbrifero Montano del Taloro ieri mattina, alla centrale del Cuchinadorza, dove si erano dati appuntamento, coordinati dal direttivo del Bim guidato da Francesco Noli, per capire come procedere riguardo la notizia del passaggio alla Regione del sistema Taloro. Tutti i 13 consigli comunali comvocati nella sala riunioni della centrale hano avuto modo di esprimere la propria posizione e tutti insieme poi hanno stilato un documento da presentare al presidente della Regione Sardegna, al quale viene chiesto: "un incontro urgente per rappresentare queste ragioni, conoscere i termini ipotizzati di prosecuzione del percorso e discutere insieme le modalità di partecipazione dei Comuni e delle comunità non solo ai costi ma anche ai ricavi che questa nuova situazione derivante o cambiamento sugli assetti proprietari e concessori si andrà a determinare".

Si chiede quindi di capire quali saranno gli scenari futuri inerenti la gestione della diga, dei bacini e della stessa centrale idroelettrica che dal 1 gennaio 2019 passeranno sotto la gestione dell'Enas.

E' un intero territorio che parla e chiede di essere coinvolto nelle decisioni che riguardano le importanti risorse del proprio ambito territoriale.

Quella diga e quella centrale infatti, garantiscono da quando sono stati costruiti dei trasferimenti al territorio che, anche se inferiori alle risorse effettivamente messe a disposizione, sono somme che con una programmazione condivisa sono sempre servite per interventi a favore delle comunità. Con il passaggio di gestione non è chiaro quale sarà la destinazione, mentre è chiara la volontà delle amministrazioni per le quali è importante che rimangano al territorio".

"Crediamo che si possa trovare con la Regione - hanno quindi ribadito nella delibera - un punto di equilibrio in base al principio di leale collaborazione tra istituzioni affinché le nuove opportunità derivanti da questo passaggio storico non possano determinare, come avvenuto fino ad oggi, un ruolo marginale del nostro territorio".

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