E’ una richiesta di confronto e chiarimenti quella messa nero su bianco dall’Unione dei Comuni Barbagia sulla questione della mancata attuazione di un nuovo piano di gestione dei rifiuti. Un argomento scottante e che contrappone, dati alla mano, le effettive esigenze del territorio che usufruisce dell’inceneritore di Tossilo, alle azioni dell’amministrazione regionale, rea, secondo l’Unione dei Comuni di avere un comportamento contrastante tra ciò che propaganda e ciò che mette in atto .
Sono quattro i quesiti che gli otto sindaci pongono a Pigliaru e al titolare della Difesa dell’ambiente.
La prima richiesta è che venga realmente perseguita la strategia “Rifiuti Zero”, come preannunciato nel programma di governo della Giunta Regionale;
Sul banco degli imputati siede sostanzialmente il progetto di potenziamento dell’inceneritore di Tossilo: “l’esecutivo regionale ha approvato il 17.06.2015 gli indirizzi per l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti urbani che nella sostanza ricalcano il ruolo di primo piano dell’incenerimento così come previsto nella filosofia del vecchio piano, nonostante i nostri cittadini in questi ultimi anni si siano impegnati concretamente nella raccolta differenziata facendo raggiungere quote anche superiori al 65% e contribuendo a ridurre la produzione dei rifiuti di circa 136.000 t/a nel 2014 anno di riferimento del Piano regionale di gestione dei rifiuti”. Inoltre in Consiglio Regionale ci sono due proposte di legge che dovrebbero dare “soluzioni adeguate per una gestione sostenibile dei rifiuti urbani nel rispetto delle gerarchie previste dalla normativa nazionale e comunitaria; mentre il 31.05.2015 il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno in cui l’assemblea a maggioranza aveva impegnato la Giunta Regionale a dare corso in maniera celere all'aggiornamento del piano regionale in materia di gestione dei rifiuti, prima di qualsiasi decisione sul revamping di Tossilo.
Il secondo quesito riguarda invece i dati sull’incidenza dei nuovi casi di tumore attualmente disponibili per la Provincia di Nuoro e dell’Ogliastra; alla Giunta si chiede di prendere in seria considerazione questi dati che l’Unione definisce allarmanti.
“I distretti sanitari di Nuoro e Macomer fanno registrare i valori più alti rispettivamente per il sesso maschile e per quello femminile. Osservando più nel dettaglio i dati sulle principali sedi tumorali prese in considerazione per ogni singolo distretto, quello di Macomer, che ospita un sistema di incenerimento dei rifiuti da ben 20 anni e dove se ne vuole realizzare uno nuovo che inquinerà più di quello attuale, fa registrare i valori più alti per la maggior parte delle sedi interessate: mammella, prostata, colon retto, polmone e tiroide”.
Terza richiesta è quella relativa alla bozza del decreto di attuazione dell’art.35 dello “Sblocca Italia”, sulla quale "vige il più stretto riserbo, nonostante su questi temi le direttive comunitarie e le norme nazionali in vigore impongano la più netta trasparenza delle scelte, ancor prima degli atti, e prevedano il più ampio coinvolgimento delle comunità interessate. È nostro intendimento conoscere gli obiettivi della Regione Sardegna considerato che la bozza del decreto attuativo sin dalla sua prima stesura prevedeva solo il revamping degli impianti esistenti. Come se non bastasse, dai pochi dati disponibili sulla nuova bozza in discussione, emerge che per la Sardegna è stato aumentato il fabbisogno di impianti di incenerimento che passa da 70.000 t/a a 121.000 t/a, imponendo un incremento fuori da ogni logica. Tutto questo senza alcuna informazione e coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei cittadini.
Infatti al quarto quesito viene chiesto un maggiore coinvolgimento dei territori riguardo le scelte su quello che sarà il futuro dei territori: “poter partecipare ai tavoli regionali sulla tematica della gestione dei rifiuti in modo che gli enti locali e le organizzazioni di cittadini possano esprimere le loro posizioni sulla bozza e vengano coinvolti sin dalle prime fasi dell’aggiornamento del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, anche per contribuire ad individuare il fabbisogno degli impianti necessari per il riciclo e il recupero dei materiali post consumo, prima di ogni altro intervento su incenerimento e discariche”.