Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Campagna Amica la rete di vendita diretta visitata da 2,5 milioni di sardi

Martedì nell'agriturismo su Grabiolu la tappa sarda del Tour della consapevolezza

a cura della redazione
Condividi su:

I sardi visitano i mercati di Campagna Amica quasi due volte all'anno. Sono infatti oltre 2.500.000 i cittadini che ogni anno fanno la spesa nei gazebo gialli, che spendono una media di 7,5 euro, per un totale di quasi 12milioni di euro all'anno. 

E' quanto emerso martedì nel corso della tappa sarda del Tour della consapevolezza, l'iniziativa voluta dalla Fondazione Campagna Amica che prevede 19 appuntamenti in tutta Italia per capitalizzare il grande entusiasmo suscitato dall'Expo e prendere coscienza delle enormi potenzialità generate dalla  nuova domanda di cibo locale. 

All'incontro che si è tenuto nell'agriturismo su Grabiolu a Siamanna, hanno partecipato il direttore della Fondazione Toni De Amicis, la responsabile nazionale Elisabetta Montesissa ed Ermanno Coppola dell'area sicurezza, oltre al presidente e direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba e una ottantina di aziende agricole. 

Anche nell'isola la rete di vendita diretta, tracciata e controllata più grande d'Europa, è ormai una realtà affermata che conta 450 aziende accreditate e 27 mercati in tutto il territorio. 

Il merito di questo successo è quello di mettere in contatto diretto chi produce e chi consuma i prodotti agroalimentari coltivando cosi gli stessi interessi per consumatori, cittadini e produttori agricoli. Campagna Amica infatti promuove la cultura e l'alimentazione made in Italy, garantendo non solo più valore all'agricoltore ma anche al consumatore (che compra prodotti di qualità con i sapori di una volta, freschi, coltivati nel proprio territorio e certificati sull'origine da chi li coltiva), e all'ambiente (meno imballaggi e meno km). 

Merito della crescita esponenziale e dell'affidabilità acquistata dal marchio Campagna Amica dal 2009 (anno della nascita) è dovuta al rispetto delle regole e della severità dei controlli. “Dobbiamo garantire – ha ammonito Ermanno Coppola ai produttori – cibo sicuro, autentico, di qualità ed etico. Le frodi alimentari per 6 italiani su 10 sono più gravi di quelle fiscali. E' uno dei reati più temuti che dall'inizio della crisi i sequestri di cibo e bevande adulterate è aumentato del 248%”. 

“Il target a cui ci rivolgiamo è molto esigente, attento ed informato. E' molto vicino a quello che abbiamo incrociato in Expo: pensa globale e mangia locale con grandi aspettative nei nostri confronti” ha spiegato il direttore Toni De Amicis che ha poi mostrato il percorso che dovrà percorrere Campagna Amica per consolidare la sua affidabilità e reputazione e continuare a crescere. “Dobbiamo incrementare la gamma dei prodotti in vendita, diversificare la tipologia e promuovere eventi culturali facendo emergere ancora di più il legame con il territorio e la storia della propria terra di origine”.  

“Per crescere – secondo Elisabatte Montessissa – dobbiamo avere consapevolezza del nostro valore, delle nostre responsabilità e delle nostre capacità. In Expo è la Coldiretti e Campagna Amica che ha rappresentato l'agricoltura ed ha cambiato volto all'esposizione internazionale con l'agricoltura”.   

Expo a cui ha preso parte anche Coldiretti Sardegna “dove oltre a dimostrare al mondo intero che sappiamo allevare e trasformare e commercializzare in sicurezza il porcetto, consentendoci di ottenere il via libera alla vendita del suino anche oltre i confini sardi, abbiamo saputo rappresentare al meglio l'agricoltura e i prodotti agroalimentari dell'isola perchè lo abbiamo fatto a più voci e da diverse angolature, sapendo coinvolgere tutte le realtà espressione del nostro comparto più importante”. 

“La nostra filosofia è quella di non cullarci ma cercare di migliorarci sempre – ha concluso la giornata Battista Cualbu -, ma dobbiamo anche essere bravi nel riconoscere che Campagna Amica oggi è una delle grandi novità degli ultimi anni. I nostri mercati non si limitano alla sola vendita ma sono diventati un luogo di socialità ed aggregazione importante per la vita delle nostre comunità”. 

Condividi su:

Seguici su Facebook