OLZAI. L'odierna seduta del Senato della Repubblica, si è aperta questo pomeriggio a Palazzo Madama con la commemorazione del parlamentare olzaese Salvatore Ladu, per iniziativa dell'avvocato nuorese Giuseppe Luigi Cucca, senatore del Partito Democratico.
Ecco il resoconto stenografato integrale della commemorazione:
«Signor Presidente, prendo la parola per ricordare un amico, oltre che un maestro, che sabato mattina è deceduto in Sardegna all'età di settantun anni. Parlo di Salvatore Ladu, che è stato per lungo tempo senatore e anche deputato. Un lungo periodo di malattia da qualche mese lo aveva costretto ad abbandonare qualsiasi attività . Sabato scorso la malattia ha avuto termine ed è deceduto.
Salvatore Ladu è stato protagonista di mille battaglie elettorali e ha vissuto da protagonista anche il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. Aveva iniziato la sua attività politica giovanissimo nelle fila dei giovani democristiani della provincia di Nuoro e il suo esordio nelle istituzioni risale al 1970, quando venne eletto consigliere comunale, diventando poi, due anni dopo, sindaco del suo paese natìo, Olzai.
Dal 1979 fu consigliere regionale per quasi tredici anni e contemporaneamente ricoprì ruoli importantissimi nell'ambito del partito a livello locale, iniziando nella segreteria provinciale della Democrazia Cristiana di Nuoro, e via via, scalando il suo percorso politico, fino a diventare segretario regionale, carica che ha ricoperto per circa nove anni. Fu poi componente della direzione nazionale fino all'estinzione del partito, diventando così uno dei politici sicuramente più importanti e significativi della Sardegna.
Dal 1992 al 2008 è stato parlamentare, dall'undicesima alla quindicesima legislatura, alternando la sua partecipazione all'attività parlamentare prima al Senato, poi per due legislature alla Camera e infine di nuovo al Senato fino al 2008, quando volontariamente si ritirò dagli incarichi specifici, dedicandosi invece interamente a fare il "maestro saggio" della politica in Sardegna.
Ha ricoperto anche incarichi di Governo, essendo stato Sottosegretario per tre volte, sia all'industria che ai lavori pubblici.
Era cresciuto nel partito dello scudo crociato Libertas, nella corrente cattolica di sinistra, e dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana nel 1994 avevo contribuito alla nascita del Partito Popolare Italiano, diventando anche vice responsabile dell'organizzazione nello stesso partito. Successivamente era confluito nell'Ulivo di Romano Prodi e poi nella Margherita.
È stato un instancabile dirigente di partito che ha dedicato alla politica tutta la sua vita. Era un finissimo mediatore, lungimirante tessitore di complicate alleanze elettorali e anche governative a vari livelli territoriali. Nel 2007 ha contribuito a scrivere lo statuto del Partito Democratico, con il quale aveva concluso la sua attività parlamentare l'anno successivo, ricoprendo in Senato l'incarico di Segretario alla Presidenza. Alla fine di quella sua esperienza attiva ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al neonato Partito Democratico.
Salvatore Ladu è stato l'autorevole referente di molti leader nazionali: da Ciriaco De Mita a Franco Marini, da Pier Luigi Bersani a Pierluigi Castagnetti, persone con le quali aveva un fittissimo rapporto e un cordiale legame di amicizia. Egli era molto legato anche al territorio del Nuorese e particolarmente alle migliaia dei suoi elettori sparsi nei diversi paesi della Barbagia e comunque capace di intessere fini rapporti in tutto il territorio della Sardegna.
Pur avendo raggiunto le alte sfere istituzionali e frequentato per decenni i palazzi della politica, Salvatore Ladu non aveva mai abbandonato il suo paese natìo e a Olzai aveva mantenuto la sua principale dimora e conservato solidi legami.
È stato un uomo dalla straordinaria intelligenza e fiuto politico che ha contribuito in maniera determinante alla crescita e all'affermazione di una nuova classe dirigente nel suo partito, instaurando un costante dialogo con i più giovani. Questo è uno degli elementi che ha meglio caratterizzato la sua vita politica. Ai giovani lui ha sempre trasmesso entusiasmo e orgoglio di appartenenza, coinvolgendoli in prima persona nell'azione politica sua e del partito.
Era un uomo molto schivo, molto semplice e anche quando ha ricoperto ruoli di primaria importanza nello scenario sia regionale che nazionale ha sempre evitato l'esposizione mediatica. Diceva di preferire i fatti alle parole.
Salvatore, nel corso della sua lunga carriera, con questo suo modo di agire, ha sicuramente portato un contributo significativo, talvolta determinante, allo sviluppo della Sardegna e soprattutto del nuorese che era la sua terra, segno, questo, di un inequivocabile attaccamento al suo territorio, alla sua Regione. Tale attaccamento ha caratterizzato tutto il suo percorso politico. A questo, come ho detto, univa una profonda lungimiranza che gli aveva consentito di cogliere sempre i cambiamenti in corso per adattare la sua azione politica all'attualità , sempre nel solco della solidarietà , dell'attenzione verso i più deboli, privilegiando sempre il rapporto umano rispetto a quello politico e agendo sempre con una dedizione fuori dall'ordinario e con una grandissima umiltà che gli consentiva di tessere finissimi rapporti anche con le forze politiche a lui avversarie, ottenendo spesso, così, proprio grazie alla sua capacità di fare sinergia con le altre forze politiche, risultati tangibili anche in Sardegna.
La sua scomparsa lascia oggi un profondo vuoto nella comunità politica sarda e nuorese. Non mi resta che esprimere un profondo cordoglio e, se me lo consentite, un mio personale sentimento di profonda riconoscenza per quanto lui ha fatto per il suo territorio, per la sua Regione ma, se me lo consentite, anche per me personalmente dato che io sono considerato il suo "figlioccio" politico. Esprimo quindi il mio cordoglio alla moglie Pieranna, ai figli Luca, Barbara, Angela, Monica e Giancosimo e a tutti i familiari. È una figura che sicuramente mancherà a me ma, ne sono certo, mancherà anche alla politica della Sardegna. (Applausi).».
Concluso l'intervento del senatore Cucca, ha preso la parola il vice presidente del Senato Roberto Carderoli: «Senatore Cucca, la Presidenza si associa al suo ricordo e al cordoglio da lei espresso anche perché ho avuto la fortuna di conoscere Salvatore Ladu personalmente e di apprezzarne le caratteristiche umane e politiche» e, infine, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro: «Signor Presidente, a nome del Governo e a titolo personale, vorrei associarmi alle parole del senatore Cucca in ricordo del senatore Ladu».
Guarda il video della 823a seduta del Senato - dal min. 3:40 a min. 12:15 - aprendo questo LINK