Lo ha stabilito il decreto 102/2013, entrato in vigore il 31 agosto scorso, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. “E’ una misura che abbiamo fortemente richiesto per tanti mesi e che aspettavamo con ansia - affermano da Confartigianato Imprese Sardegna – ed è la conferma della volontà del Governo di puntare sul rilancio del comparto dell’edilizia quale strumento necessario per la ripresa economica del Paese”.
Il Decreto, oltre a intervenire cancellando appunto l’imposta sugli immobili non venduti, include anche misure a sostegno di mutui, prima casa e affitti. “La cancellazione dell’IMU è un primo passo per ridurre la pressione fiscale ma non basta – continuano dall’Associazione degli Artigiani – perché ora è necessario lavorare per eliminare, o quanto meno ridurre al minimo, la tassazione sui beni strumentali come laboratori,
botteghe e negozi”. “Queste attività, infatti – continuano gli Artigiani – sono già tassate perché producono reddito ed è assurdo che ci sia una doppia tassazione che punisca i titolare solo per il fatto di possedere il proprio strumento di lavoro”. “Solo diminuendo l’imposizione fiscale sui mezzi per svolgere la propria professione – conclude Confartigianato Imprese Sardegna – si potranno risollevare le sorti dell’artigianato, dell’Italia e, soprattutto, della Sardegna”. Queste le altre novità del Decreto. Come detto, dal 1° gennaio 2014 sono esclusi dall’imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita se non locati o venduti entro tre anni dalla ultimazione dei lavori: l’esenzione resta valida fintano che permane tale destinazione d'uso e non siano in ogni caso locati. Secondo le stime del Governo, la proposta è finalizzata a svincolare una parte di risorse delle imprese, quantificate in circa 38 milioni di euro l’anno, destinate ora al pagamento dell’IMU, permettendone un utilizzo “produttivo” per effettuare nuovi investimenti con ricadute positive sul sistema produttivo. Incentivato anche per l’housing sociale: i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali, ovvero alloggi realizzati o recuperati da operatori pubblici o privati destinati prevalentemente alla locazione per individui e nuclei familiari svantaggiati, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2014, sono equiparati all'abitazione principale e dunque esclusi dal pagamento dell’IMU. Il decreto contiene infine la proroga di tre anni del tempo per l’attuazione dei programmi di edilizia mantenendo l’imposta di registro ridotta all’1%. Le imprese che hanno acquistato un bene immobile situato in area compresa in piani urbanistici diretti all’attuazione di programmi di edilizia residenziale pubblica, usufruiscono dell’imposta di registro ridotta all’1%, al posto della misura ordinaria dell’8%, se concludono l’intervento edilizio entro 11 anni dall’ acquisto del bene.