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IMPRESE ARTIGIANE: In Sardegna il settore sotto le 38mila unità ma la decrescita frena

Folchetti (VicePresidente Confartigianato Sardegna): “Lavorare affinché torni il segno positivo. Anche il Piano Casa può dare nuovamente slancio all’economia”

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Tra le province la sorpresa Oristano: comparto in crescita dello 0,03%. Le altre in calo molto sotto la media nazionale: Nuoro la peggiore.

L’artigianato sardo ha sempre la febbre alta ma per il settore parrebbe intravedersi un piccolo barlume di speranza. Infatti, la mortalità delle imprese, costante ormai dal 2008 (quando in Sardegna operavano oltre 43mila imprese), è passata dal -0,26% (del terzo trimestre 2013) al -0,20% (del terzo trimestre di quest’anno).
“Quella minima differenza positiva dello 0,06% non sono solo numeri ma imprese con dipendenti e famiglie – sottolinea Maria Carmela Folchetti, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se non dobbiamo dimenticare che finché nella differenza tra aperture e chiusure non ci sarà il segno positivo, dobbiamo dire che l’artigianato è in piena crisi”.

Il settore oggi ha 37.877 imprese (dati Movimprese, al 31 settembre 2014) contro le 38.803 del 31 dicembre 2013, ovvero una perdita secca di 926 unità in 9 mesi.

“Un comparto in queste condizioni – riprende la Folchetti – non solo non ha dinamicità interna, vedi i consumi, ma è proprio un settore“grippato”, considerando il fatto che in 3 mesi ci sono state solo 363 nuove iscrizioni, ovvero un valore tra i più bassi mai registrati: 4 al giorno in tutta la Sardegna”.

“Il settore vive nell’incertezza più assoluta – continua la VicePresidente Regionale – come sta succedendo ora con la recente Legge di Stabilità. Questa conteneva diversi spunti e indicazioni importanti per noi imprenditori sia in tema di lavoro che in tema fiscale e degli incentivi. Ma nessuno è in grado di capire, dopo solo pochi giorni dal Consiglio dei Ministri, cosa realmente verrà realizzato e cosa accantonato. L’incertezza costante e continua è il primo male da combattere se vogliamo tornare a crescere”.

“Tra le tante incertezze – riprende – una certezza potrebbe esserci: quella della proroga del Piano Casa. Mancando solo 32 giorni, e non essendoci ancora la nuova legge, il comparto rischierebbe il vuoto normativo”. “Con il rinvio della scadenza – conclude la Folchetti - si consentirebbe ai cittadini di essere dentro i tempi, e ai tecnici e alle imprese, di fare il proprio lavoro senza la paura di perdere una occasione importante come questa”.
Tra il 1° luglio e il 30 settembre 2014, si sono registrate 363 nuove imprese e 440 cancellazioni, con un saldo finale di -77 imprese.
Lo stock al 30 settembre ha registrato 37.877 imprese, contro le 38.803 del 31 dicembre 2014. Il record storico è del 2008: 43.018. Per trovare solo 37mila imprese bisogna tornare al 31 dicembre 2001: 37.720.

Oggi, a livello territoriale, con un totale di 3.264 imprese e una crescita dello +0,03%, Oristano è la prima provincia sarda che vede crescere il suo comparto da molto tempo a questa parte. Segno nettamente negativo per tutte le altre.
Sassari, con 13.433 imprese, registra un -0,20%, Cagliari con 14.337 imprese attive registra un -0,22%. Ultima Nuoro con 6.843 imprese e un -0,29%. La media nazionale è dello -0,07% con la crescita maggiore registrata a Salerno che ha registrato un +0.90%.

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