Si infiamma la discussione per il refresh, con l’assessore all’Agricoltura che contradice i suoi funzionari dell’Argea sui dati forniti martedì nel corso della conferenza stampa della Coldiretti, mentre 25 consiglieri (molti di maggioranza, la stessa parte politica della Falchi) smentiscono Elisabetta Falchi. Intanto la Coldiretti ribadisce il pericolo di perdere circa 30milioni di euro in un anno per sette anni e invita l’assessore a lavorare per impegnare entro il 31 dicembre i 141 milioni di euro di fondi europei che derivano dal Psr, pena la perdita.
Tutto è partito proprio dalla conferenza stampa dell’organizzazione agricola martedì scorso a Nuoro a cui ha preso parte anche Giuseppe Cadau di Argea.
Elisabetta Falchi ha risposto indirettamente a quest’iniziativa martedì prossimo con un comunicato pubblicato nel sito della regione. In sintesi ha parlato di allarmi ingiustificati perché “il problema è seguito costantemente dall’assessorato dell’Agricoltura già dal mese di giugno” aggiungendo che “la situazione è costantemente monitorata anche dai tecnici dell’agenzia regionale Argea, in continuo contatto con gli uffici di Roma dell’Agenzia delle Erogazioni in Agricoltura e che proprio la settimana scorsa, durante un incontro con le organizzazioni di categoria, hanno presentato gli ultimi dati elaborati da AGEA: le domande con anomalie dovute al refresh sono circa 651 per lo sviluppo rurale e 193 sul premio unico".
Numeri ben diversi da quelli forniti a Nuoro dove si è parlato di 4657 domande bloccate: “la maggior parte della quali proprio a causa del refresh” conferma oggi il presidente regionale Battista Cualbu che specifica: “i dati ci sono stati forniti da Argea”.
Non solo. Ma secondo la titolare dell’assessorato all’Agricoltura “una parte delle domande in anomalia sono in fase di rielaborazione mentre altre si possono risolvere solo con una serie di verifiche in loco che opererà AGEA, entro novembre, verificando l’effettiva presenza dei pascoli nelle aree riclassificate a bosco". Insomma il problema non esiste e comunque “lo stiamo risolvendo”.
Di tutt’altro parere la mozione firmata da 24 consiglieri regionali (primi firmatari i due consiglieri del Partito dei Sardi Piermario Manca e Augusto Cherchi) in cui ribadiscono quanto scritto in un’interrogazione presentata a maggio dagli stessi consiglieri del Partito dei sardi e quanto detto dalla Coldiretti.
Riferito al refresh scrivono: “ci porterebbe a perdere 210 milioni di euro dovuti al comparto agricolo sardo nei prossimi 6 anni. Questa azione varrebbe retroattivamente costringendo gli agricoltori sardi a rendere finanziamenti già percepiti negli anni passati. E diventerebbe la base a partire da cui verranno calcolati i finanziamenti futuri della PAC 2013-2020. In poche parole, le quote che stiamo perdendo oggi non potranno più essere recuperate”.
E a nome dei colleghi esplicitano la loro vicinanza alla battaglia della Coldiretti: “tutta la maggioranza sovranista e di centrosinistra – scrivono rivolti alla lettera inviata ieri dall’associazione agricola - ha accolto l’invito a unirsi in questa battaglia in difesa dell’agricoltura sarda per la salvaguardia dell'ambiente endemico della Sardegna”.
Sulla stessa linea le dichiarazioni del consigliere de La Base Efisio Arbau che senza giri di parole dice: “ha ragione Coldiretti: dobbiamo intervenire tempestivamente per scongiurare la sciagura della perdita di decine di milioni di euro per i pascoli arborati causata dai burocrati romani di Agea. Comunico, a riguardo, che i quattro consiglieri del mio gruppo hanno sottoscritto con convinzione la mozione urgente presentata dal Partito dei sardi che in questo senso impegna la Giunta. Nei prossimi giorni faremo il possibile per sollecitare i provvedimenti amministrativi e legislativi che scongiurino quella che brillantemente è stata definita "la tassa sull'ombra" per i pastori e gli agricoltori sardi”.
Anche Gigi Rubiu dell’Udc (tra i firmatari della mozione) definisce il refresh “una batosta dura da metabolizzare per gli operatori agricoli. Si penalizza fortemente ed in modo indiscriminato la Sardegna, escludendo dai contributi comunitari migliaia di ettari di terra”.
La risposta della Coldiretti è affidata al presidente regionale Battista Cualbu che non va per il sottile. Conferma le preoccupazioni manifestate sabato “soprattutto – aggiunge - alla luce della confusione che emerge in regione dove l’assessore all’Agricoltura smentisce i suoi stessi funzionari di Argea rispetto ai numeri delle pratiche bloccate e degli ettari interessati dall’aggiornamento”.
Il rischio è grave e reale continua (secondo Cualbu con stime al ribasso si potrebbero perdere 30 milioni di euro all’anno per sette anni) ma “purtroppo, solo i Consiglieri regionali e i Parlamentari ne hanno colto l’importanza, mentre altre dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, ci appaiono troppo leggere” dice riferendosi in modo non troppo velato all’assessore Falchi.
Il presidente della Coldiretti conclude augurandosi che l’esponente della Giunta Pigliaru riesca smentire i suoi funzionari (“ne saremo ben lieti”) e ricordando che “nel frattempo stia lavorando anche per impegnare entro il 31 dicembre i 141 milioni di euro dei fondi PSR che altrimenti perderemo, come ci conferma la Rete rurale nazionale”.