"La Sardegna in quanto Regione Autonoma a Statuto speciale non ha motivo di fare ricorso alla Corte Costituzionale per impugnare lo Sblocca Italia a difesa del proprio territorio, e delle bellezze paesaggistiche, dalle trivelle per la ricerca di idrocarburi e gas naturali o da altri pericoli di sorta".
A dirlo è l'Assessore dell'Ambiente, Donatella Spano, che ricorda il grande lavoro svolto nei mesi scorsi, in Conferenza Stato-Regioni prima e con i Deputati sardi poi, per arrivare a questo risultato. "Grazie alle iniziative tempestivamente intraprese nelle sedi istituzionali sin dalla discussione iniziale delle prime bozze del Dl 133, lo scorso mese di luglio, le Regioni a Statuto speciale godono di una protezione diversa, così come da noi proposto in termini di clausola di salvaguardia. Questo ha trovato attuazione pratica nella legge di conversione dello "Sblocca Italia" con la norma che è stata recepita all'art. 43 bis, che recita "Le disposizioni del presente decreto sono applicabili nelle regioni a statuto speciale....compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e con le relative norme di attuazione".
Tale norma tutela dunque la nostra Regione e, ci tiene a precisare l'esponente della Giunta Pigliaru: "il lavoro intenso che è stato portato avanti nei mesi scorsi, consente di far rispettare allo Stato l’autonomia dell’isola, prima di tutto a livello legislativo".
In questa situazione, sottolinea la titolare dell’Ambiente, la Sardegna - a differenza di Regioni come la Puglia che non è una Regione autonoma - non ha motivo di fare ricorso alla Corte Costituzionale poiché gode di norme di salvaguardia del proprio territorio. "Abbiamo un rapporto di leale collaborazione con il Governo - conclude l’assessore Spano- se questo dovesse venire meno e da Roma intuissimo il volontario tentativo di aggirare la norma in materia, allora sì ci sarebbe motivo di contemplare un ricorso.
Questa è la dimostrazione che siamo capaci, quando ci si muove uniti nell'interesse della nostra isola di essere un popolo che sa reagire e agire nell'interesse di tutti".