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Oltre seimila partecipanti alle primarie della Base. Vince Ignazio Piras.

Domenica a Ollolai la presentazione della lista e del giornale del movimento.

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Oltre seimila persone hanno partecipato alle primarie della Base per la
scelta dei candidati al Senato. I dettagli ed i numeri delle votazioni saranno
resi noti durante la manifestazione che si terrà ad Ollolai domenica 13, a
partire dalle 11.
Il capolista sarà Ignazio Piras, medico-veterinario di Dualchi e consigliere
provinciale della Base. Ha ottenuto oltre 1.800 voti, seguito a breve distanza
(qualche decina di voti) dall'imprenditore edile cagliaritano, di origini
ogliastrine, Stefano Aresu. Terzo, con un successo clamoroso, vista la
giovane età, Gianluca Locci, vicesindaco di Tratalias ed esperto in
progettazione europea. Notevole anche il successo dall'agguerrita
avvocatessa iscritta all'ordine di Sassari Katy Dore Culeddu, ma in generale
di tutti i candidati: Marco Tuveri, funzionario del Comune di Pabillonis,
Cristina Dessole, Architteto di Olbia, Pina Funedda, account pubblicitario
operante nell'oristanese e Eugenia Cervello, cagliaritana, insegnante ed
esperta in mediazione familiare ed interculturale. La lista, quattro donne e
quattro uomini sarà presentata durante la manifestazione "Politica
all'altezza".
Per la Base una sfida possibile, con l'obbiettivo di confermare il successo
delle liste civiche "Arbau" che alle amministrative del 2010 in provincia di
Nuoro sono andate abbondantemente oltre la soglia del 10 per cento, in
una coalizione che ha ottenuto il 24%. Eleggere un senatore dalla Base con
l'obbiettivo di dare l'esempio riducendo la propria indennità a tremila euro
netti e presentando proposte di legge per riformare lo statuto sardo con un
fisco locale, un unico sistema universitario della Sardegna, l'abolizione delle
province, la gestione di porti ed aeroporti unitaria per imporre la continuità
territoriale ai vettori e la sostanziale trasformazione della regione in una
comunità autonoma che deleghi allo Stato le sole competenze residuali in
materia di ordine pubblico, politica monetaria (di livello europeo) e politica
estera.
In tutti i casi la Base rinuncerà al finanziamento pubblico dovuto ai
movimenti ed ai partiti.

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