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Al via la settima tappa di Mosaico a Tonara

Si parlerà dei problemi e delle potenzialità delle Zone interne Focus su agroalimentare e polo del torrone. Presentati dati aggiornati sul settore

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14 torronifici, più di 5 milioni e mezzo di fatturato e un’ottantina di addetti diretti: sono questi i numeri del comparto produttivo del torrone dislocato tra Tonara, Desulo e Aritzo. I numeri sono emersi nel corso di un’indagine condotta da Confindustria e che sarà presentata il prossimo 11 ottobre a Tonara, dove è in programma la settima tappa del progetto Mosaico, l’iniziativa itinerante ideata dall’Associazione per promuovere le imprese e le realtà produttive del Nuorese e dell’Ogliastra.

L’evento sarà interamente dedicato all’analisi dei problemi e dei fattori di forza delle Zone interne della Sardegna centrale, territori penalizzati da deficit infrastrutturali e di servizi ma al tempo stesso ricchi di risorse e produzioni di eccellenza tra cui quelle dell’agroalimentare. Tra queste spicca senz’altro il comparto del torrone, modello vincente di un prodotto diventato il simbolo di un territorio e per questo in grado di agire da importante attrattore turistico per tutta l’area. Per potenziare il settore occorrerebbe rafforzare la filiera locale, ancora debole, e puntare di più sulle reti d’imprese, in modo da allargare la presenza dei prodotti sui mercato esteri. L’export è infatti la vera sfida per le nuove generazioni di imprenditori. Nel corso dell’evento del prossimo 11 ottobre a Tonara saranno allestite due vetrine espositive, una dedicata al torrone e l’altra ai prodotti della rete MANNA GustoSardegna, costituita all’interno di Confindustria e che associa otto imprese di eccellenza del settore agroalimentare.

Nel complesso il comparto del torrone nel territorio coinvolge 34 imprese e almeno 250 dipendenti tra diretti e indiretti. Sono interessanti i dati dell’indotto, dove lavorano una ventina di aziende di trasporti e forniture e un centinaio di ambulanti, che hanno sede a Tonara e in tutto il Mandrolisai, in Campidano e in provincia di Sassari. L’innovazione tecnologica ha consentito ai torronifici di incrementare la produzione e muovere i primi passi nei mercati esteri. Il comparto ha infatti tutte le potenzialità per incrementare la quota d’export se solo riuscisse a sfruttare con più convinzione i vantaggi offerti dalle nuove forme di aggregazione, e in particolare dal contratto di rete.

Dall’indagine da noi condotta sono poi emersi elementi di criticità: sul fronte della distribuzione i rapporti con la gdo sono controversi; sul fatturato pesa il rialzo continuo dei prezzi delle materie prime; la partecipazione a fiere, canale privilegiato per stringere rapporti con l’estero, è onerosa. Il problema più grosso resta quello dei trasporti: tutti gli intervistati ritengono una priorità ridurre le distanze e i tempi di percorrenza. Dalle interviste è poi emerso un altro aspetto interessante: oggi i principali produttori, si dichiarano interessati a forme di aggregazione nonostante lo scetticismo dovuto a precedenti esperienze consortili.
 

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