Aumentano le imprese sarde della filiera delle fonti rinnovabili.
L’anno appena concluso ha visto crescere il settore dell’1% rispetto al 2012, portando a 2.663 il totale delle aziende che fabbricano motori, generatori, turbine, e pannelli fotovoltaici, producono energia, recuperano e riciclano rifiuti e, soprattutto, installano e manutengono impianti elettrici. Cresce, inoltre, il numero degli impianti fotovoltaici (+52,3%) e l’energia elettrica prodotta (+89,9%).
Sono questi i dati che emergono dal Rapporto di Confartigianato sulle “Rinnovabili”, elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale dell’Associazione Artigiana, che ha analizzato i dati 2013 sul 2012.
“Questi numeri sottolineano la vivacità di un comparto che punta sull’eco-efficienza e sulle energie rinnovabili – sottolineano da Confartigianato Imprese Sardegna – e offrono grandi potenzialità di sviluppo alle piccole imprese, sia in termini di innovazione, sia per il mantenimento dei posti di lavoro”.
“Per proseguire la crescita di questo “sistema” – proseguono gli artigiani – è necessario garantire maggiore stabilità al settore, anche mediante la rimodulazione degli incentivi con percentuali che dovrebbero variare in funzione dei risparmi energetici effettivamente conseguibili dai singoli interventi”.
Le imprese (analisi 2013 su 2012)
A livello provinciale quasi tutte le province hanno visto la crescita di questa tipologia di imprese. Exploit di Nuoro che registra un +3% (361 imprese interessate), seguita da Sassari con +1,6% (875 imprese), Oristano 1,4% (222 aziende) mentre l’unica a perdere è stata Cagliari: -0,1% (1.204 imprese).
Gli impianti fotovoltaici e l’energia prodotta (2012 su 2011)
Tra vecchie e nuove province, Oristano vede crescere il numero degli impianti del 73,5%, seguita da Olbia-Tempio (+73%) e Medio Campidano (+61,7%).
Per l’energia fotovoltaica prodotta, boom di Sassari con un +154,2%, seguita da Carbonia-Iglesias (+138%) e Cagliari (+95,3%).
“Incentivare gli investimenti nella filiera FER – conclude Confartigianato Imprese Sardegna - è un punto fondamentale per il futuro dell’intero comparto dell’edilizia green, con ricadute importanti sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale degli edifici, sia dell’occupazione nel settore edile in generale”.