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Tregua finita. La Coldiretti intima l'aut aut alla Regione: situazione in peggioramento

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“La tregua è finita”. Non usa giri di parole e non le manda a dire Coldiretti Sardegna che, dopo aver lanciato la mobilitazione a Nuoro l’11 maggio scorso, aveva concesso qualche settimana di tempo dopo l’incontro con il presidente Pigliaru che il 19 maggio scorso aveva convocato i vertici dell’Organizzazione per discutere e occuparsi in prima persona della vertenza agricola.

“Adesso però non c’è più tempo da perdere e non è più possibile derogare. Siamo pronti a scendere in piazza perché la situazione si è ulteriormente aggravata – dice il presidente Battista Cualbu -. Oltre ai premi bloccati ci ritroviamo con tantissime aziende agricole che stanno ricevendo le lettere di Agea per restituire i premi comunitari per colpa del refresh”.

“Stanno arrivando in questi giorni – spiega il direttore Luca Saba – si richiedono indietro i soldi per via del refresh che considera terreno non eleggibile (dunque non beneficiario dei premi comunitari) quello sotto chioma e quello occupato dalla macchia mediterranea. Un problema che sottolineammo già da tempo ed in particolare sette mesi fa, il 19 novembre durante una conferenza stampa a Nuoro”.

“Parlammo del pericolo beffa della restituzione dei soldi – continua Cualbu – cercando la collaborazione di tutto il mondo politico sardo, ma non trovando quello dell’assessorato all’Agricoltura che ci tacciò di allarmisti per un problema, scrivevano, insistente e comunque sotto controllo. A distanza di pochi mesi la situazione è precipitata e adesso ci ritroviamo con le lettere che chiedono indietro i soldi”.

“Ribadiamo – concludono il presidente e il direttore – la necessità che il Presidente si faccia portavoce a Roma per delegare all’ente sardo Argea alcune competenze che gli consentano di sbloccare direttamente da Cagliari le anomalie riscontrate nelle pratiche”.

 

 

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