Oltre un anno di indagini è servito alla Polizia di Stato per smascherare un fiorente giro di prostituzione, che si nascondeva dietro al centro massaggi cinese di Viale Sardegna, a Nuoro.
Sette cittadini cinesi residenti a Milano, Bari, Firenze, Reggio Emilia, Padova, Prato, Oristano e un italiano di Cuneo sono stati denunciati in stato di libertà per sfruttamento della prostituzione e riciclaggio.
Stamattina la Squadra Mobile di Nuoro, diretta dal Vice Questore Aggiunto Fabrizio Mustaro, ha posto sotto sequestro il Centro massaggi e eseguito nove perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in esecuzione di un'ordinanza del GIP di Nuoro, Mauro Pusceddu.
Sei le cittadine cinesi che si prostituivano e decine i clienti che ricorrevano, ogni giorno, alle loro prestazioni; liberi professionisti, impiegati, studenti, anziani e qualche padre di famiglia che, nel corso dell'attività di indagine, sono stati pedinati, fotografati e ripresi dalle telecamere nascoste dagli investigatori all'interno del centro massaggi. Decine di ore di filmati e foto sull'attività che si svolgeva nel Centro a luci rosse.
"Fare massaggi" era la parola d'ordine per incontrare le prostitute; 50-70 euro il costo di ogni prestazione.
Il centro massaggi era privo di qualsiasi autorizzazione amministrativa e igienico sanitaria e, di rado, effettivamente, le donne cinesi praticavano ai clienti soltanto massaggi orientali.
La Polizia di Nuoro ha sottoposto a perquisizione anche un analogo Centro che si trova a Oristano, gestito da uno dei cinesi indagati. E' stata perquisita anche la sede di una società milanese che curava le inserzioni e la pubblicità su Internet.
Il giro di affari accertato dagli uomini della seconda sezione della mobile nuorese era di oltre 200 mila euro all'anno; sono stati passati al setaccio centinaia di movimenti bancari e postali e operazioni su carte di credito ricaricabili.
Su ordine del GIP sono stati posti sotto sequestro preventivo cinque conti correnti bancari e tre conti correnti postali. La Polizia ha accertato che tutti gli incassi del centro massaggi transitavano sui conti intestati agli indagati. Parte del denaro poi veniva trasferito in Cina. Le prostitute effettuavano, quotidianamente, versamenti degli incassi sui vari conti.
I poliziotti hanno perquisito anche l'appartamento che gli sfruttatori avevano preso in affitto, a Nuoro, per far alloggiare le prostitute. Dietro a un armadio sono stati rinvenuti, all'interno di una scatola, oltre 36 mila euro in contanti, in banconote da 20 e 50 euro.
Durante le perquisizioni a Milano è stato trovato e sequestrato, in un appartamento, un vero e proprio call-center, che riceveva le richieste dei clienti e curava gli inserimenti degli annunci a luci rosse sul Web. Vi erano al lavoro diverse donne cinesi.
Le donne sfruttate si alternavano e cambiavano ogni due mesi e arrivavano dalla Penisola.
Le indagini sono state coordinate dal sostituto pubblico ministero Giorgio Bocciarelli.