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La Base: “Sì alla legge di stabilità solo se ci saranno interventi concreti a favore dei pastori”

redazione
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Vincolare l'intervento di quattordici milioni di euro per l'acquisto del pecorino romano a un'equa remunerazione del latte ovino. E' l'incognita sui cui si basa il voto favorevole o contrario della Base Sardegna al testo della legge di stabilità.

Lo chiariscono in una nota Efisio Arbau, presidente del movimento e Gaetano Ledda, consigliere regionale.

"Stamane il Consigliere regionale Gaetano Ledda ha depositato un  emendamento per vincolare l’intervento di quattordici milioni per  acquistare Pecorino, previsto nel testo della legge di stabilità  approvato dalla commissione Bilancio, alla proporzionale ricaduta a  favore dei pastori, con un prezzo del latte equo.

La Base Sardegna, già dai primi dell’anno, in solitudine, ha chiesto  che l’intervento venisse approvato dalla commissione Bilancio e per  questo è moralmente e politicamente titolata a chiedere che  l’intervento sia vincolato agli scopi originari: salvare i pastori dal  disastro, e non ad aiutare i soliti furbi che magari hanno comprato a  basso costo il formaggio dalle cooperative in difficoltà.

Per farlo, anche per evitare sciocche e patetiche obiezioni da legulei  da bar sport che abitano la politica regionale, abbiamo predisposto un  emendamento generale ed astratto che vincola tutti gli interventi  pubblici a favore del settore lattiero-caseario (anche in campo  sociale come nel caso dell’acquisto di formaggio a favore degli  indigenti), all’obbligo preventivo della contrattazione collettiva tra  pastori ed industriali caseari.

Con questo meccanismo la misura sociale non potrà attuarsi se le Associazioni agricole non firmano il contratto collettivo. Una pistola carica in mano al soggetto più debole. L’emendamento è utile anche per  avere ricadute immediate nella stagione di conferimento in corso.

E’ utile precisare pubblicamente che il voto della Base a favore della  legge di stabilità è subordinato all’approvazione dell’emendamento e  della proporzionale ricaduta dell’intervento a favore dei pastori. Si tratta, infatti, di un documento contabile che non ci soddisfa ma al  quale daremo il nostro voto per risolvere almeno un problema in questa  nostra comunità regionale: tenuta (per sopravvivere) del settore  pastorale e quindi delle zone interne e rurali".

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