Dopo aver stupito in mondo visione i visitatori di Expo, S’istrumpa inorgoglisce la Sardegna ai campionati europei di lotte celtiche in Bretagna (Francia).
Il medagliere della federazione infatti si arricchirà di una medaglia d’argento e tre di bronzo che rappresentano comunque un risultato di tutto rispetto ma che alla luce dei fatti lasciano un po’ di amaro in bocca. Il pluricampione Marino Columbu (Ollolai – 90kg), vincitore del campionato nel lontano 1995 a Carhaix (Francia), ha dovuto arrendersi al secondo posto per una frattura al naso causata da un atterramento in un combattimento precedente. Il medico gli ha impedito di disputare la finale, per lui tanto attesa e combattuta, che sarebbe stata di sicuro motivo d’orgoglio visto che per pochi grammi ha dovuto combattere nella categoria -90kg e quindi con la difficoltà di un peso elevato.
“L’incidente di Marino – racconta il presidente Giampiero Columbu – ha condizionato il morale di tutta la squadra: da quel momento Elia Columbu (Ollolai, -70kg juniores) ha subito la prima sconfitta dopo ben 23 combattimenti e 4 avversari sconfitti, si è dovuto arrendere al terzo posto”.
Stesso risultato di Elia anche per Michele Cottu (Ollolai, -68kg) e per Severino Pili (Elini, -81kg) che hanno dovuto pagare anche loro l’estenuante competizione.
“Questa gara era il test di prova per appurare le condizioni della squadra, perché il 22 e 23 aprile si svolgeranno i campionati Europei di lotte celtiche a Brest (Francia) – ci spiega il presidente - in quell’occasione, oltre a S’istrumpa o Back-Hld, dovremo affrontare anche la lotta francese chiamata Gouren”.
Per questo motivo è fondamentale per i prossimi due mesi l’allenamento e la concentrazione sul Gouren nonostante la squadra abbia dato comunque ottima prova di se in Bretagna.
“Con la partecipazione a questi campionati portiamo avanti anche l’obiettivo di valorizzazione e diffusione di questo sport – conclude Giampiero – perché oltre ad essere lo sport dei barbaricini è anche soprattutto lo sport identitario della Sardegna, cosa che per noi è motivo di orgoglio e spinta verso una maggiore azione di diffusione. A Ollolai è già inserito nel programma didattico delle scuole medie e i ragazzi sono entusiasti: se ogni scuola della Sardegna lo adottasse come insegnamento sarebbe già un buon punto di partenza”.