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GAVOI. Una immersione nella storia della Barbagia a cura della amministrazione comunale

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"Senza una corretta conoscenza della nostra storia, della Storia della Barbagia e della Sardegna rischiamo di vivere come alberi senza radici, quindi senza un passato e con un futuro imprevisto e inquietante. Per costruire un'altra Barbagia e un'altra Sardegna, mettendo a frutto quanto finora insegnatoci dai nostri avi, abbiamo il dovere di scoprire passo dopo passo nuovi spicchi della nostra storia, di ampliare la conoscenza della nostra identità affinché possa divenire consapevolezza dell'essere e diventare sardi in un modo nuovo. Solo con radici solide, infatti, si può guardare a un futuro di progresso per le nostra comunità".

Così il consigliere comunale Gianmario Pira introduce un articolato progetto sullo studio, l'approfondimento e l'importanza della storia (e dei beni materiali e immateriali del territorio) che l'Amministrazione Comunale di Gavoi, Assessorato della Cultura e Identità, promuove per un pubblico di adulti e studenti.

La prima parte del progetto, che partirà il 9 novembre, prevede un incontro di approfondimento, un tuffo nella storia dell'isola e della Barbagia attraverso l'intervento di esperti, docenti e ricercatori universitari che consentiranno al pubblico di attraversare le epoche della preistoria e della storia sarda in un percorso pensato generare stimoli e curiosità per uno studio e una attenzione maggiore alla materia, sia a scuola sia in tutti gli altri contesti.

L'appuntamento con la Storia della Barbagia – Primo Appunto (questo il titolo del seminario) sarà dunque per sabato prossimo presso la Sala Consiliare di Gavoi a partire dalle ore 17,30. Saranno protagonisti della serata di approfondimento gli storici dell'Università di Cagliari Roberto Ibba (che affronterà il tema "Territorio e impresa in Barbagia tra XIX e XX secolo"), Marco Muresu (che interverrà sull'argomento "Barbarikinoi, Barbaricini? Riflessioni storico archeologiche su un dubbio ancora irrisolto") e Giuseppe Seche, ricercatore ovoddese che introdurrà la storia della Barbagia nel Medioevo con un intervento dal titolo "Quatuor sunt in han insula Barbaricinorum Regiones", mentre dall'Università di Sassari proviene la dottoressa Gloria Turtas che, attraverso i canti sacri darà uno spaccato della storia e dei vissuti del territorio. Il suo intervento dal titolo "I gòsos della diocesi di Nuoro fra tradizione orale e scritta" toccherà gli aspetti della metrica, delle varianti terminologiche e della struttura dei componimenti anche attraverso esempi di manoscritti d'epoca.

"Considerata l'assenza pressoché totale della Storia della Sardegna all'interno dei programmi Ministeriali e dei  manuali scolastici – aggiunge Gianmario Pira che coordina l'azione culturale – abbiamo voluto questo progetto per stimolar e integrare le conoscenze di tutti i cittadini interessati e soprattutto dei ragazzi che saranno coinvolti nella seconda fase del percorso di approfondimento storico archeologico".

Il progetto proseguirà infatti con altri appuntamenti durante il mese di novembre che, attraverso la guida delle archeologhe Veronica Podda e Claudia Pinelli, coinvolgeranno, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado (scuole medie) dell'Istituto Comprensivo di Gavoi attraverso laboratori di animazione, scoperta, consapevolezza che coinvolgeranno i ragazzi in prima persona. I laboratori di animazione allo studio della storia affronteranno creativamente i temi dell'abbigliamento, degli ornamenti, delle armi dei nostri progenitori (anche attraverso ricostruzioni e esempi concreti). 

Una terza fase del progetto, invece, prevede per gli studenti la visita guidata del Nuraghe Talaighè, forse il monumento nuragico meglio conservato del territorio di Gavoi. In quell'occasione i ragazzi, avranno la possibilità di osservare e conoscere, anche alla luce di quanto appreso durante l'attività laboratoriale, il monumento principe della civiltà nuragica e potranno assistere a una ricostruzione-rievocazione storica attraverso l'esibizione di figuranti abbigliati con costumi filologicamente ricostruiti secondo l'uso nuragico. Sarà l'occasione per assistere anche a una dimostrazione sulla foggia e l'uso delle armi.

Un'importante occasione, dunque, per il territorio e il mondo scolastico, per approcciarsi in modo vitale e creativo alla Storia della Barbagia.

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