SEMINARE
di Pietro Puggioni
“La tempesta è capace di disperdere i fiori, ma non è in grado di sradicare i semi”.
Seminare è l’operazione fondamentale nell’arte di educare in famiglia, nella scuola, nella chiesa. Non si possono avere fiori e frutti domani senza deporre con speranza il seme oggi e aspettare con lunga pazienza il domani. Voglio offrire alcune riflessioni alla luce della citazione iniziale di K. Gibran per una lettura della Pasqua imminente. Ci sono tante specie di fiori: quelli recisi e puramente ornamentali che, anche senza tempesta, seccano in fretta perché non collegati col seme sottoterra, e quelli che mostrano la bellezza più a lungo. I primi fiori senza radici possono richiamare tutte le manifestazioni “con la scusa” delle tradizioni religiose. La mobilitazione dei priori, le liturgie animate dai confratelli di “S’Iscravamentu” e de “S’Incontru”, e la partecipazione commossa della gente se non hanno motivazioni profonde di fede sono folklore, fiori recisi, belli ma di breve durata. Per non parlare poi delle liturgie delle vicine Prime Comunioni e Cresime alle quali arrivano troppi ragazzi (ancor più i genitori) che disertano allegramente la Messa domenicale. Tutti sposi, nella quasi totalità non praticanti, chiedono la Messa solenne del Matrimonio. Alla Chiesa, come alla famiglia e alle varie agenzie educative, è chiesta una infinita pazienza: non accontentarsi dell’esteriorità superficiale, ma deporre semi che assicurino un domani decente. Nell’Egitto hanno trovato chicchi di grano del tempo dei faraoni; qualcuno li ha seminati e ha visto dopo pochi mesi belle spighe. Potenza del seme. Mi auguro che tutte le usanze di cui ho parlato diventino semi per un domani di fede autentica e di vita cristiana coerente.
E’ entrato in tutte le nostre case e nei nostri cuori col suo abbraccio paterno, con la sua luminosa testimonianza di amore alla Chiesa e di fedeltà alla sua coscienza, nella grande libertà di compiere un gesto storico eclatante con lo stile di chi si fida di Dio con l’umile riconoscimento dei propri limiti.
Nella preghiera lo accompagniamo in questo ritirarsi nel silenzio, ricordando con gratitudine il suo donarsi generoso alla Chiesa e nel ricordo filiale del suo magistero straordinario per sapienza e fede.
VOLTI E COSE DI CASA NOSTRA
Dalle due Parrocchie: Defunti Congiu Daniele ved. Nieddu, il 8 febbraio a 77 anni. Coccollone Giovanni in Cualbu, il 10 febbraio a 60 anni. Zucchetto Amalia ved. Mulas, il 10 febbraio a 90 anni. Bottaru Garippa Letizia il 14 febbraio a 83 anni. Nonne Giovanni ved. Cugusi, il 23 febbraio a 80 anni. |
SETTENARIO
B. VERGINE ADOLORATA
Da venerdì 16 marzo a venerdì 22, alle ore 17: celebrazione della S. Messa, con omelia e preghiera alla Vergine Addolorata.
QUARANTORE
Venerdì 8, sabato 9, domenica 10 marzo: solenne esposizione del Santissimo per la adorazione.
L’orario di venerdì e sabato:
Ore 9: S. Messa e Adorazione fino alle 12;
Ore 15: Esposizione
Ore 18: S. Messa
Domenica:
Ore 15: Esposizione
Ore 18: S. Messa.
SETTIMANA SANTA 2013
24 MARZO DOMENICA DELLE PALME
Ore 10,00 Benedizione delle Palme
S. Messa e Cambio dei Priori
Ore 18,00 S. Rosario e Vespri
28 MARZO GIOVEDÌ' SANTO
Ore 10,00 Messa Crismale - Nuoro
Ore 18,00 Messa della Cena del Signore
Ore 21,00 Adorazione Eucaristica
29 MARZO VENERDÌ'SANTO
Ore 18,00 Celebrazione della Passione del Signore
Ore 21,00 S'Iscravamentu
30 MARZO SABATO SANTO
Ore 22,00 Veglia Pasquale
31 MARZO RESURREZIONE DEL SIGNORE
Ore 7,30 e 10,00: SS. Messe
Ore 11,00 S'Incontru - S. Messa di Pasqua
1° APRILE LUNEDÌ' DELL'ANGELO
ORE 9,00 S. Messa
PREGHIERA
E’ buio dentro di me,
ma presso di Te c’è luce.
Sono solo,
ma Tu non mi abbandoni.
Sono impaurito,
ma preso di Te c’è aiuto.
Sono inquieto,
ma presso di Te c’è pace.
In me c’è amarezza,
ma preso di Te c’è pazienza.
Io non comprendo le tue vie,
ma Tu conosci la mia vita.
(Preghiera del teologo protestan-te D. Bonhoeffer, impiccato nel lager nazista di Flossenburg perché ritenuto implicato in una congiura contro Hitler.
Tu non mi abbandoni)
LA RIVOLUZIONE CHIAMATA FACEBOOK
Ed eccoci a parlare di Facebook, la grande modalità comunicativa che la moderna tecnologia ci mette a disposizione attraverso la rete. Facebook si, facebook no... i pareri sono contrastanti. Quali sono gli aspetti positivi? Molteplici, se si pensa alla velocità e all'immediatezza comunicativa di questo mezzo. Basta disporre di una connessione per parlare in tempo reale con persone che stanno dall'altra parte del globo, potendo vederne anche il volto grazie alla webcam. In questo intreccio di reti sociali reali e virtuali le informazioni viaggiano alla velocità della luce e le idee circolano continuamente. Siamo di fronte a una rivoluzione digitale che sta cambiando il modo di relazionarsi tra le persone: una parte importante dell'esperienza giovanile, in particolare, passa proprio da questo social network. La costruzione di se stessi come persone si nutre sempre più spesso di paradigmi dettati dalle nuove tecnologie.Un tempo lo spazio della socializzazione e della comunicazione era più contenuto: famiglia, scuola, sport, parrocchia. Oggi, invece, si è sempre “connessi” in una dimensione globale. Il rovescio della medaglia è che sempre più ragazzi trascorrono ore davanti al computer. All'interno di Faceboook si ha la sensazione di entrare in contatto con tutti ma non è affatto così, non c'è nulla di più dispersivo che cercare di comunicare col mondo intero, senza però comunicare realmente con nessuno. Altro aspetto non trascurabile, spesso l'utilizzo si limita al curiosare nelle pagine di altre persone, condividendo superficialmente contenuti anche banali. Certe affermazioni non servono certo a esprimere le proprie idee, ma a far girare quelle degli altri, talvolta senza alcuno spirito critico.
Di fronte a una realtà come questa si avverte la necessità urgente di nuovi modelli educativi che tengano conto di un mondo che cambia molto velocemente. Serve uno sforzo congiunto di tutti gli attori coinvolti, anche se il problema rimane in gran parte della famiglia. Forse è arrivato il momento, per i genitori, di conoscere gli strumenti che i loro figli usano, sapere come funzionano e conoscerne i rischi ma anche gli aspetti positivi. Questo è un primo passo verso la costruzione del dialogo tra generazioni che tendono a dividersi dietro uno schermo.
I GIOVANISSIMI A.C.I.
Appuntamenti
2 marzo: Trigesimo di Mariangela Cianciotto Nonne. |
LE CONFESSIONI
E’ senz’altro uno degli appuntamenti principali nella preparazione alla Pasqua: “Confessarsi almeno una volta all’anno”. Mai come oggi tutti ci lamentiamo del male nel mondo della politica, della giustizia, del lavoro, della famiglia fino a dire: “ non beste unu pramu e terra sana”. Nessuno però è disposto a riconoscere le proprie responsabilità o i propri peccati. Siamo invitati dalla Chiesa a riprendere il sacramento della Confessione non da bambini ma da persone adulte.
LAUREA
ll giorno 25 gennaio 2013, presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, ALESSIO MANCA si è laureato in economia aziendale & management difendendo la tesi" Le valute complementari come supporto allo sviluppo dell'economia locale. Il caso Sar-dex.net". Ad Alessio e Famiglia formu-liamo gli auguri più cordiali di ulteriori affermazioni nello studio e nel lavoro.
Accantonati i trascorsi della Bruncuspina entra in scena la Monte Spada, regina incontrastata dello sci in Sardegna, dove solo Desulo era in grado di reggere il confronto con i forti atleti fonnesi. I Componenti di questo nucleo storico erano: N.7 Giuseppe Nonne (Tanaccia), N.9 Raffaele e Linucio Mariolu, N.5 Piero Mureddu (Maresciallo Mureddu), N.8 Raffaele Falconi (Sicanu), Michele Mattu (Messuveccia), Mario Cugusi (Guardafilu); nella foto c’è anche Gianni Prina N.3. Tutto questo accadeva negli anni 1954-58. Gli atleti regolarmente iscritti alla F.I.S.I. assoluti di fondo svoltosi nelle più grandi località sciistiche nazionali presero parte per 3 anni consecutivi ai campionati, (vedi Sestriere, Cortina, Madonna di Campiglio). Il decano e carismatico atleta fonnese per eccellenza era Giuseppe Nonne (Tanaccia), un autentica forza della natura. I nostri atleti competevano con Marcello De Dorigo, pluricampione italiano e fuoriclasse di valore mondiale. Ma i nostri simpatici eroi oltre che per il lato sportivo si distinsero anche nel volontariato. Nel 1956, durante la famosa nevicata, si impegnarono in autentiche staffette giornaliere con gli sci raggiungendo gente isolata negli ovili in tutte le cantoniere, allora abitate. Questi atleti con zaini sulle spalle affrontavano la neve portando medicinali, bevande, cibi, e tutto quanto potevano trasportare. Tutti questi sono da ricordare quindi per meriti sportivi e per la testimonianza di solidarietà.
PEPPINO MULAS
FONNI 1913: LOTTA ALL’USURA
Il più detestabile strozzinaggio, l’usura più sfrontata spadroneggiano a Fonni, avvincendo con i loro forti tentacoli di polipo insaziabile la numerosa falange dei nostri contadini, che spesso dalla dura sorte son costretti a servirsi del denaro altrui per poter, non dico sopperire ai bisogni della famiglia, ma lavorare. E lavorano questi poveri iloti moderni, questi infelici paria indefessamente, senza tregua, pur consci che essi non correranno soli lo scarso frutto delle proprie fatiche, perché prima che il raccolto sia ben mondato piomberà sull’aia stessa, come avvoltoio sulla preda, l’implacabile usuraio. Il quale - Domineddio ce ne scampi sempre! - qui è a volte sì spietato da pretendere persino il quarantotto per cento d’interesse dai debitori, che per lo più sono i miseri servi della gleba. E’ facile quindi immaginare in quali torbide e procellose acque si dibatta l’esistenza grama di costoro. Stretti da un lato dalle spire del bisogno smunti dall’altro dalla sullodata genia di vampiri invano tentano di vincolarsi anelando ad un’alba di pace, di lavoro e di tranquillità! Dopo essersi privata dei pochi averi, gran parte di essi lascia, per ciò, la famiglia, il paese natio, ed emigra verso una meta ignota, nelle lontane inospite lande americane in cerca di miglior fortuna. Intanto le nostre terre rimangono per mancanza di braccia abbandonate e incolte, o vengono per penuria di mezzi coltivate in modo troppo primitivo, irrazionalmente. Gli è appunto per porre un argine al dilagare di tanti mali che in alcune persone ben pensanti e oneste è nato il nobile proposito di fondare anche in questo disgraziato paese una società cooperativa in nome collettivo col nome di “Cassa rurale di prestiti”: Questa, mercè il vivo interessamento dell’egregio direttore della cattedra ambulante d’agricoltura di Ozieri, può dirsi già legalmente costituita e se, per deplorevoli incagli burocratici cui vanno soggette le pratiche relative, non ha ancora funzionato, non tarderà certo a far sentire i suoi benefici effetti. Essa, come tutte le altre casse rurali del genere, si propone di migliorare le condizioni materiali e morali dei suoi soci, - che fra gli altri requisiti dovranno offrire la garanzia dell’onestà e della moralità - somministrando loro in natura o in danaro i mezzi per rendere più razionale la coltivazione della terra e favorendo il risparmio col permettere di collocare danaro nella “Cassa sociale” in deposito fruttifero. Oltre al grande incremento che riceverà l’agricoltura, si ha, quindi, anche uno scopo eminentemente educativo e noi non possiamo, perciò, non plaudire alla bella, benefica iniziativa, esortando tutti coloro che intendessero diventare soci della nuova società a presentare regolare domanda con sollecitudine al presidente provvisorio, sign. Michele Cicalò.
Ed ecco ora l’elenco dei soci fondatori: Mattu Michele. Cicalò Michele, Cicalò Salvatore, Tramaloni Carlo, Loi Raffaele, Cualbu Cosimo, Carta Michele, Mattu Antonio, Cicalò Salvatore fu Raffaele, Busia Andrea, Cugusi Raffaele, Cicalò Giov. Andrea, Macciocco Raffaele.
(da La Nuova Sardegna 10-11.1913)
Angolo del
buon umore
ISTINTI
Il professore spiega agli alunni:
- Tutti gli uomini hanno per natura un in-credibile istinto di conservazione.
Ad un tratto un ragazzo dall’ultimo banco:
- “E’ vero, professore, e tutte le donne posseggono un incredibile istinto di con-versazione”.
IL BARBONE
Un barbone viene travolto da una macchi-na e finisce a terra, per fortuna incolume.
Il guidatore dell’auto scende e per scusar-si gli mette in mano un biglietto di cin-quanta euro.
A questo punto il barbone lo prega:
- Per favore, potrebbe passare di qui an-che domani?
DIPLOMA
La nonna sgrida la nipotina .
- Smettila di piagnucolare, Diploma!
L’amica che la sente:
- strano, una bambina che si chiama Diploma!
La nonna: “Che vuoi? Ho mandato mio figlio all’università per prendersi una lau-rea e mi ha portato a casa una carrozzina occupata!
SBRONZONE
Una volta bevevo whisky allungato con acqua. Poi senz’acqua. E adesso… come acqua.
TEMPO DI CRISI
La moglie. “Tesoro, che cosa mi regali per Natale?
Il marito:”Il prossimo anno un bel paio di orecchini”.
La moglie:” E quest’anno?”
Il marito: “I buchi nelle orecchie!”
IL BACIA MANO
A pranzo una signora, lusingata, dice al vicino:
“Oh, che cavaliere! E’ la quinta volta che lei mi bacia la mano!!
“Le dirò, in confidenza, signora, che il cameriere si è dimenticato di portarmi il tovagliolo!”
IL PANCIONE
Due amici notano al tavolo vicino al loro, nella sala del ristorante, una donna col pancione. Il primo, spavaldo: “Signora, in dolce attesa?” E la donna:: “No, in attesa del dolce!”
SUPPLEMENTO DI
SU PATIU
Iscrizione Reg. G. e P.N.
del Tribunale di Nuoro
del 20 ottobre 2004 n.03/2004