Un ripristino che farà rifiorire tutto l'ambiente circostante. La cava di Nodu Gurrai ha finora vegliato sul lago di Gusana con l'aspetto di un malato terminale. Fu utilizzata per il recupero dei materiali da impiegare nella costruzione della diga del Taloro, in ossequio alla pur utile opera pubblica, e subì l'asportazione di gran parte del versante monzo-granitico che la riempiva. Poi rimase lì, sedotta e abbandonata.
IL PROGETTO Ora grazie a un intervento capitanato dall'amministrazione comunale di Gavoi guidata da Nanni Porcu, tornerà a nuova vita. Un restyling completo che potrebbe durare degli anni, vista l'entità dell'operazione. Che non potrà prescindere dai tempi di mamma Natura, dato che a corollario è prevista una massiccia opera di piantumazione con messa a dimora di specie autoctone di alberi, altrettanti arbusti. Valore dell'appalto 131 mila euro, assegnazione già aggiudicata all'impresa di Sebastiano Ghiani. «Il progetto fa parte di un disegno più ampio di politiche di riqualificazione ambientale nel nostro territorio - spiega Porcu . L'intento è quello di rendere fruibile un luogo dismesso e degradato che rappresenta in un certo senso un vulnus. Nel passato infatti non era obbligatoria la bonifica dei luoghi che erano stati interessati da lavori di scavo per pubblica utilità. Per cui gli squarci al paesaggio rimanevano tali».
TUTELA DELL'AMBIENTE «Si tratta però di una zona molto interessante anche dal punto di vista turistico, settore che deve andare di pari passo con l'aspetto naturalistico e del volto endemico delle singole aree. Una volta portati a termine i lavori e quando diventeranno adulte le piante, ospiti e visitatori potranno beneficiare di un polmone verde, di un'oasi rinnovata in chiave naturalistica».
LA SICUREZZA Progettista dei lavori la geologa Marina Lucchette, coadiuvata da una squadra di tecnici altamente specializzati tra cui l'agronomo gavoese Domenico Soru. «Non poteva che essere un gioco di squadra - osserva l'esperta - il primo step prevede la messa in sicurezza perché i due rivoli che fiancheggiano la parete hanno eroso il terreno e quindi al momento si registrano dei blocchi instabili e un conseguente importante dissesto idrogeologico. Dopo ci attiveremo per rimarginare la ferita inferta al versante montano in quella che riteniamo sia una località turistica di grande valore». In un secondo momento si procederà con il restauro vero e proprio: «L'obiettivo è quello di rispettare completamente l'identità originaria del paesaggio - continua Lucchette - non è nostra intenzione stravolgere alcunché. Il piano prevede anche la reintegrazione della flora endemica, al fine di riportare tutto l'ambiente alle condizioni più prossime allo status quo prima dell'insediamento della cava. Utilizzeremo una tecnica che implica il modellamento dei fronti ripidi ed elevati alternati ad ampi piazzali».
I SITI CENSITI La cava di Nodu Gurrai fa parte dei 644 siti censiti dalla Regione come attività estrattive dismesse prima del 1989. Facilmente raggiungibile lungo la strada che costeggia il lago di Gusana, subito dopo un tratturo che si immette in un ampio piazzale.
Fr. Gu.
