Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Un Redentore alla grande

In 25 mila alla sagra. Bar e ristoranti: affari d'oro

Condividi su:

NUORO La fotografia di una kermesse in gran spolvero, di baristi e ristoratori che a conti fatti ritrovano il sorriso, e di una città che fino a notte fonda ha reso pubblico onore al divertimento. La 113esima sagra del Redentore, domenica, ha traghettato a Nuoro almeno 25 mila persone (dati della Questura) da ogni dove dell'Isola, e non sono mancati, seppur con numeri non da capogiro, i turisti della Penisola e gli stranieri. Un successo, per gli amministratori: «Siamo riusciti a offrire una bella cartolina della nostra comunità», dice Leonardo Moro, assessore alla Cultura, «gli ospiti erano entusiasti. Ringraziamo di cuore tutti i figuranti, gli organizzatori e i volontari».
NEI BAR Felici di sicuro i proprietari delle strutture ricettive, soprattutto quelle dislocate tra il corso Garibaldi e piazza San Giovanni: «Abbiamo quadruplicato le presenze», fanno sapere dal Tettamanzi, «il via vai è stato continuo a partire dal pomeriggio». Dello stesso avviso Antonio Cambosu dell'omonimo locale sotto la Cattedrale: «Affluenza almeno 10 volte superiore alla norma. E poi abbiamo notato un leggero cambiamento nei gusti della clientela», aggiunge, «mentre fino all'anno scorso la regina era la birra, ora i consumi sono molto più variegati, sono aumentati quelli di bevande analcoliche come i succhi di frutta e altre bibite anche meno consuete». Entusiasti Salvatore e Simona Basolu del caffè di piazza Asproni: «Noi lavoriamo molto con i gruppi», dicono, «che anche quest'anno ci hanno dimostrato il loro affetto».
A TAVOLA Pienone pure nei ristoranti: «Siamo stati costretti a dirottare altrove almeno 30 persone perché non avevamo più posto», riferiscono Graziano Ladu e Vania Tolu del Portico, «ma lo abbiamo fatto con piacere perché significa che il lavoro è stato tanto per tutti». Stessa situazione a Su Nugoresu di piazza San Giovanni e al Rifugio, che hanno registrato file di quarti d'ora infiniti per una pizza o una cena alla carta. Uno scintillare di luci, dunque, la sagra del Redentore incassa lodi e apprezzamenti.
LE OMBRE Ma tra le pieghe pure qualche ombra: «I vigili mi hanno imposto di togliere i tavolini», recrimina tra gli altri Bastiano Pisanu del Pozzo, «e allora ho preferito chiudere fino a che non è passato il corteo. Dovrebbero trovare un'altra soluzione, così ci tagliano le gambe». La pensa nello stesso modo Enrico Tranchini del bar Nuovo: «Certo non possiamo lamentarci perché la risposta della gente è stata grandiosa. E poi noi siamo avvantaggiati giacché disponiamo di uno spazio sopraelevato rispetto al livello della strada, ma molti colleghi da questa ordinanza hanno avuto un danno. Ci dispiace, perché siamo tutti nella stessa barca». Anche in via Lamarmora qualche protesta, complici le transenne. Secondo alcuni commercianti sarebbero state necessarie soltanto al passaggio dei cavalli. E gli organizzatori avrebbero dovuto permettere di rimuoverle quando il pericolo non c'era.
Francesca Gungui

Condividi su:

Seguici su Facebook