OLZAI. La notte del 3 giugno scorso, in un ospedale di San Pietroburgo è deceduta Yanina Antsulevich.
La notizia della scomparsa della giovane artista russa di appena 36 anni, dopo una breve e incurabile malattia, è stata diffusa attraverso un necrologio pubblicato ieri nel quotidiano La Nuova Sardegna dal suo compagno orgolese Pietro Cubeddu, insieme alla piccola figlia Lyuzia. I funerali si svolgeranno venerdi prossimo (8 giugno) a San Pietroburgo.
Yanina Antsulevich era nata a Leningrado il 14 ottobre 1981 in una famiglia di scienziati e biologi. Nell'incantevole ex capitale degli zar, si era laureata nel 2006 all’Accademia Russa delle Belle Arti e aveva ottenuto la cattedra universitaria di disegno dal vero e delle tecniche di modellazione del cavallo.
In quel periodo, riuscì ad avviare un rapporto di collaborazione con la città di Alghero e, insieme ai migliori studenti universitari, Yanina visitò per alcuni giorni la nostra isola. Rientrata in patria – leggendo un libro sulla Sardegna che aveva ricevuto in dono durante il soggiorno ad Alghero – rimase folgorata da una foto dei cavalieri che sfrecciano a gran velocità sotto l’arco di San Costantino di Sedilo.
Decise pertanto di ritornare in Sardegna per ammirare dal vivo l’Ardia di San Costantino e approfondire la sua storia. Rientrata nella sua città natale, elabora un lavoro incentrato sulla corsa di Sedilo che viene valutato come la migliore opera degli ultimi vent’anni dell’Accademia Russa delle Belle Arti.
Nel 2009, diventa membro dell’Unione degli Artisti della Russia, collaborando con diversi artisti di fama internazionale. In Finlandia, aveva realizzato il monumento al cavallo Chips nella città di Kellokoski. Un’opera accolta con grande entusiasmo dalla popolazione e dalla stampa finlandese.
Nel 2006, Yanina aveva però scelto la Sardegna come terra della sua ispirazione artistica, fino a prendere la residenza ad Alghero e poi stabilirsi nel 2011 nel paese di Sedilo, dove aveva aperto una scuola d’arte e curato diversi corsi di disegno e di scultura.
Artista estremamente dinamica, con una immensa passione per i cavalli (vedi le foto di alcune pregevoli sculture LINK), aveva dedicato gran parte della sua produzione artistica ai temi e riti della Sartiglia di Oristano e dell’Ardia di Sedilo. Contemporaneamente, organizzava diverse mostre personali nella città di Alghero e, nel 2012, a Olzai in occasione della X edizione di Cortes Apertas. Saltuariamente, collaborava con alcune riviste russe di equitazione, come Class-Elite, Hypomania e Golden Mustang.
Nell’estate del 2013, grazie al sostegno dell’Istituto d’incremento ippico della Sardegna, aveva organizzato e diretto un corso di disegno dal vero e scultura del cavallo anglo-arabo sardo, con base del campus nella frazione di Tanca Regia (Abbasanta).
Al corso parteciparono un gruppo di talentuosi allievi provenienti dall’Accademia Russa delle Belle Arti di San Pietroburgo, i quali visitarono diversi paesi della Barbagia, con una indimenticabile tappa al museo di Olzai dedicato al pittore e incisore Carmelo Floris (vedi il servizio e le foto pubblicate da LaBarbagia.net il 23 luglio 2013), grazie alla collaborazione della locale associazione culturale Maimones presieduta da Gavino Loddo.
Nel luglio del 2014, Yanina aveva organizzato un secondo corso di lezioni itineranti nei paesi del nuorese. Sempre con la sua direzione artistica e il patrocinio dell'Amministrazione comunale, un gruppo di allieve dell'Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo realizzarono a Orgosolo un murale dedicato alla dittatura staliniana dell'ex Unione Sovietica. Un paio di anni fa, dopo la nascita della sua figlia Lyuzia, l'artista russa aveva trasferito la sua residenza nell'accogliente comunità orgolese, dove viveva con il suo compagno.
Insieme a Pietro Cubeddu e altri amici della Barbagia, alla fine del 2013 Yanina aveva fondato l’associazione culturale internazionale e sportiva Sella Sarda, della quale era presidente e principale animatrice, realizzando un bel sito internet multilingue e altre pagine web, corredate dalle sue splendide immagini fotografiche.
Scorrendo le foto di Yanina Antsulevich, il suo ricordo è ancora più struggente; soprattutto per tutti coloro che l’hanno conosciuta e apprezzato la sua intensa opera artistica dedicata all'arte e al mondo equestre della Sardegna.