Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, fa il punto sulle ultime polemiche sollevate dal consigliere Claudio Conteddu sulle restrizioni della diga Maccheronis.
“Le parole di Conteddu sono imbarazzanti – commenta il presidente Ambrogio Guiso –, parla come un passante. Da ciò che scrive sembra ignorare completamente l’abc di un consorzio, eppure siede nel consiglio da tempo”.
Secondo Conteddu il Consorzio andrebbe addirittura commissariato in quanto l’Agenzia di distretto della Sardegna (Adis) ha assegnato allo stesso per l’annualità in corso, un volume di acqua grezza per usi irrigui di 18 milioni di metri cubi, mentre da gennaio a luglio i volumi erogati dall’invaso di Posada sono stati di 14 milioni.
“L’università di Cagliari e l’Ardis (Agenzia di distretto della Sardegna), come il consigliere Conteddu ben sa (o comunque è tenuto a sapere) ci hanno comunicato la disponibilità la prima decade di giugno, con qualche mese di ritardo. Purtroppo – dice Guiso - non potevamo prevedere le disponibilità prima e non possiamo assumerci le responsabilità di altri. Per il prossimo anno – promette – ci batteremo per comunicarceli per tempo a gennaio dandoci gli strumenti per poter programmare l’intera annualità”.
La stessa Ardis, inoltre, insieme all’Enas (Ente acque della Sardegna), ente gestore dell’invaso Maccheronis, hanno stabilito di prorogare al 13 aprile la chiusura della diga. I loro studi hanno stabilito che da ottobre a gennaio in diga ci dovrebbero essere 9,9 milioni di metri cubi di acqua, 15 milioni a febbraio, 20 a marzo e 24,9 da aprile a settembre.
“Questo in teoria e comunque solo in annate piovose – spiega il presidente Ambrogio Guiso -. Negli ultimi quattro anni invece questi dati non sono stati rispettati per via delle scarse piogge. Per questo ho diverse volte incontrato i dirigenti di Ardis ed Enas perché chiudessero la diga il 28 febbraio o al massimo a fine marzo. Ho sempre avuto risposte negative per questioni di sicurezza, ma alla fine ci ritroviamo con poca acqua. A fine marzo, infatti, anziché 20 milioni di acqua nell’invaso ce n’erano solo 18 milioni e oggi ci ritroviamo a centellinare l’acqua”.
In quanto alle priorità nelle distribuzione dell’acqua secondo Ambrogo Guiso, chi guida un ente come il Consorzio ha il dovere di pensare a tutti. “Non possiamo fare figli e figliastri e certe accuse che ci arrivano sono semplice demagogia fine a se stessa. Nell’emergenza stiamo cercando di soddisfare le esigenze di tutti e mantenere in vita sia le attività agricole che quelle turistiche”.
“Come Consorzio di Bonifica – conclude il presidente del Consorzio - abbiamo ben chiaro il quadro in cui stiamo operando e dove di nostra competenza ci stiamo mettendo l’impegno necessario e stiamo cercando di rispondere alle esigenze dei consorziati. Purtroppo non riscontriamo collaborazione da parte di chi, spesso ignaro delle problematiche del settore, avendo altre competenze, si rifugia dietro l’abito del maestro che vuole dare solo pagelle”.