Sfiorano i 2milioni di euro i denari in arrivo per i pastori sardi grazie al Fondo per la competitività delle filiere. Lo annuncia il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp (Contas) nel commentare la circolare pubblicata da Agea. Si tratta di un fondo biennale (2020 – 2021) di 7,5milioni di euro, istituito con Decreto ministeriale del 3 aprile 2020 per attenuare le perdite del settore causate dall’emergenza Covid e destinato agli agnelli macellati a marzo aprile dell’anno prima: sia a quelli marchiati Igp (ai quali andranno 8,18 euro/capo) che a quelli non Igp nati, allevati e macellati in Italia (5,45 euro/capo).
In tutta Italia sono state presentate 12.935 domande per un totale di 612.937 capi dei quali 241.235 marchiati Igp (39%) e 371.702 non Igp (61%) per un totale di 4milioni di euro cosi suddivisi: 1.973.145,83 euro (il 49%) andranno agli Igp e 2.026.854,17 (il 51%) ai non Igp (fonte circolare Agea).
La parte da leone la fa proprio la Sardegna con circa 250mila agnelli che portano in Sardegna 1.838.827 euro il 46% del totale destinato a tutti gli allevatori italiani. Di questi 1.413.733 (il 35% del totalle nazionale e il 77% di quello destinato alla Sardegna) andranno ai 172.828 macellati e marchiati Igp di Sardegna nel marzo – aprile 2019, mentre 425.094,55 euro andranno ai 77.999 agnelli non marchiati Igp.
“E’ un intervento voluto fortemente dal nostro Consorzio – ricorda il presidente del Contas Battista Cualbu –, una boccata di ossigeno per gli allevatori che andrà ad attenuare le difficoltà e perdite subite in questo anno pieno di difficoltà e incognite. Anche da questi dati si evince la forza della nostra Regione in questo settore e la maggiore sensibilità dei nostri allevatori per il marchio Igp rispetto ai colleghi del resto d’Italia. Marchio che assume sempre maggiore importanza sia nelle istituzioni che in un consumatore sempre più consapevole e attento all’origine del prodotto da portare a tavola”.
“Nelle ultime settimane - aggiunge il presidente – come Consorzio abbiamo concluso importanti accordi con la GDO ed oggi il nostro marchio è presente sul 90% delle più importanti insegne nazionali. Accordi che hanno effetti anche sul prezzo di vendita che in questi giorni ha raggiunto quotazioni record per il periodo”.
La forza dell’aggregazione e di fregiarsi del marchio Igp è evidente anche negli interventi pubblici: se infatti tutti gli agnelli sardi fossero stati marchiati Igp, nell’Isola, grazie al Fondo per la competitività delle filiere, sarebbero potuti arrivare oltre 200mila euro in più, dovuti alla differenza di 3,73 euro a capo che vi è tra quelli Igp e quelli solo nati, allevati e macellati in Italia.
“L’appello che rivolgiamo a tutti gli allevatori – dice il direttore del Contas Alessandro Mazzette – è quello aderire al Consorzio e marchiare i propri agnelli Igp. Uniti, oltre a dare più valore e trasparenza al proprio prodotto, rafforza tutto il sistema”.
Per iscriversi all’Igp di Sardegna è necessario compilare una richiesta di iscrizione e seguire tutte le indicazioni presenti sul sito www.agnellodisardegnaigp.eu nella sezione Iscrizione.
SARDEGNA |
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NUMERO CAPI |
EURO A CAPO |
TOTALE EURO |
AGNELLI IGP |
172.828 |
8,18 |
1.413.733,04 |
AGNELLI NON IGP |
77.999 |
5,45 |
425.094,55 |
TOTALE |
250.827 |
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1.838.827,59 |
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ALTRE REGIONI ITALIANE |
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AGNELLI IGP |
68.407 |
8,18 |
559.569,26 |
AGNELLI NON IGP |
293.703 |
5,45 |
1.600.681,35 |
TOTALE |
362.110 |
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2.160.250,61 |
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ITALIA |
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NUMERO CAPI |
EURO A CAPO |
TOTALE EURO |
AGNELLI IGP |
241.235 |
8,18 |
1.973.145,83 |
AGNELLI NON IGP |
371.702 |
5,45 |
2.026.854,17 |
TOTALE |
612.937 |
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4.000.000,00 |