Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Donazioni ad ONLUS e ONG: quali sono le agevolazioni fiscali previste

Condividi su:

Effettuare una donazione permette di fare del bene, e permette al tempo stesso di accedere ad alcune agevolazioni fiscali di cui è bene essere consapevoli. Da quando è entrata in vigore la Riforma del Terzo Settore, infatti, ci sono regole più vantaggiose a beneficio dei sostenitori delle cooperative sociali, delle organizzazioni non governative, delle associazioni di promozione sociale, delle organizzazioni di volontariato e delle onlus. Che si tratti di un sostegno una tantum, oppure di una donazione mensile, le regole sono le stesse e sono valide dal 1° gennaio del 2018, riguardano sia le agevolazioni fiscali per le aziende che quelle per le persone: proviamo a scoprirle più da vicino.

Donazioni delle aziende: i benefici fiscali a disposizione

Possono essere di tipologie differenti le agevolazioni fiscali che si applicano alle donazioni che vengono effettuate dalle aziende. È possibile, in particolare, dedurre la somma che viene donata senza limite ma a condizione che non si superi il 10% del reddito totale dichiarato; di conseguenza è stata abolita la soglia dei 70mila euro che era in vigore in precedenza. Con riferimento al limite del 10%, se la deduzione è superiore rispetto al valore del reddito totale dichiarato al netto di ogni altra deduzione, è possibile riportare la parte di deduzione che non viene goduta nelle dichiarazioni dei periodi di imposta seguenti, per un massimo di quattro periodi di imposta successivi. Così, una donazione che è stata effettuata nel 2022, per esempio, si può scontare fino al 2027. Le erogazioni liberali, per le aziende che provvedono a eseguire la donazione, rispettano il principio di cassa.

Donazioni delle persone fisiche: i benefici fiscali a disposizione

Per quel che riguarda le donazioni delle persone fisiche, esistono due tipi di agevolazioni fiscali, visto che è possibile scegliere tra deduzione e detrazione. Nel primo caso si procede con la deduzione della somma donata senza limite, a patto che non si superi il 10% del reddito totale dichiarato; nel secondo caso l’importo viene detratto al 30%, fino a un massimo di donazione di 30mila euro. Le organizzazioni di volontariato, inoltre, possono decidere di far applicare una detrazione pari al 35% ai propri donatori, fermo restando il massimo di donazione di 30mila euro.

È più conveniente dedurre o detrarre?

Viene da chiedersi, a questo punto, se da un punto di vista fiscale sia più vantaggioso optare per una deduzione o per una detrazione. Ebbene, coloro che possono contare su un reddito di più di 30mila euro dovrebbero seguire la strada della deduzione. È la persona a decidere se optare per la detrazione o per la deduzione in fase di dichiarazione dei redditi. Comunque, proprio come avviene nel caso delle aziende, il contribuente che decide di ricorrere alla deduzione può portare la parte di deduzione che non può essere goduta nelle dichiarazioni dei periodi di imposta successivi.

Donazioni in contanti: esistono dei benefici fiscali?

I versamenti che vengono eseguiti come quote sociali non consentono di usufruire di benefici fiscali, nel senso che non possono essere né detratti né dedotti. Lo stesso discorso si applica per le donazioni che non possono essere tracciate, come quelle che vengono eseguite in contanti. Di conseguenza, nel caso in cui si sia interessati ad accedere ai vantaggi fiscali di cui abbiamo parlato fino a questo momento, è necessario effettuare le donazioni tramite posta, tramite banca o comunque usando un mezzo che possa essere tracciato. Le agevolazioni riguardano anche le erogazioni liberali di beni mobili e beni immobili.

Condividi su:

Seguici su Facebook