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Una Quaresima di fraternità

di don Pietro Puggioni

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“Siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle”. Una provocazione di Papa Fracesco, fatta di parole e di esempio, alle soglie della Quaresima.

Egli ha presenti tutti ivolti dei poveri sparsi sulla terra e si proietta verso ognuno di essi con la tensione dell’amore e con la vibrante forza della denuncia. Presenta insieme lo spessore della miseria. Miseria materiale, la più visibile: mancanza di cibo, di acqua, condizioni igieniche, di sviluppo. Miseria morale che intristisce le famiglie a causa dell’alcol, della droga, del gioco, della pornografia. Miseria spirituale che ignora il volto dell’amore di Dio e l’annuncio della salvezza.

Traducendo il messaggio del Papa nella nostra storia di Sardegna non posiamo ignorare i dati allarmanti della Caritas regionale.

L’emergenza alimentare è ormai quotidiana. Nei centri di ascolto quattro richieste di aiuto su dieci sono di viveri. Le dieci Caritas sarde (sono dieci diocesi), nelle mense dei poveri, offrono 440 mila pasti caldi e il flusso dei poveri sembra destinato ad aumentare.

Emegenza nell’emergenza: l’Unione europea non fornirà più gli aiuti, un rubinetto importante che si chiude.

Però il senso civico e il messaggio del Vangelo sta suscitando una gara meravigliosa di solidarietà; basti ricordare che per aiutare le famiglie colpite dall’alluvione sono stati raccolti 2,4 milioni di euro.

La forza della Quaresima, visuta con coerenza e intensità, segnerà un cammino di conversione e di soidareità: il trionfo dell’amore.

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