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Abbanoa segnalata all'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato per la questione del deposito cauzionale

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In riferimento alle richieste mandate agli utenti sul pagamento del deposito cauzionale di questi giorni abbiamo presentato all’AEEGSI ed all’ AGCM richiesta di apertura istruttoria per le procedure adottate a nostro avviso ingannevoli e scorretti. In particolare si è chiesto all’AEEGSI (Autorità energia elettrica e servizio idrico) l’apertura di un istruttoria per chiarire l’applicazione della delibera (disciplina del deposito cauzionale) da parte dell’ente idrico appunto abbanoa.

Abbiamo sollevato dubbi, operando l’ente idrico in regime di monopolio e soprattutto oggetto da tempo di numerosi disservizi verso gli utenti (mancata risposta ai reclami, risposta tardiva , improcedibilità pratiche conciliazione, fatture errate,distacco servizio) in palese violazione della carta dei servizi dalla stessa adottata nel 2007 e non revisionata secondo le nuove normative, e che come dalla stessa delibera disciplinata dall’AEEGSI sulle regole per la richiesta del deposito cauzionale tale comportamento di Abbanoa difatti contrasta e ne inficia l’adozione da parte dell’ente idrico.

Inoltre si è chiesto anche ad un'altra autorità AGCM (Autorità garante per la concorrenza ed il mercato) di valutare quanto lo stesso ente idrico ha adottato nelle
procedure, a nostro avviso violando il codice del consumo su alcuni punti riferiti alle pratiche in materia di informazione ritenuta ingannevole( difatti nella missiva inviata ed anche pubblicizzata in alcune testate giornalistiche a tiratura regionale vi è scritto che il deposito cauzionale sarebbe “Imposto” dall’AEGGSI )mentre invece cosi non sembrerebbe avendo la stessa autorità disciplinato e ritenuto facoltativa l’adozione da parte dei gestori di tale richiesta del deposito cauzionale. Tali affermazioni a nostro parere degne di attenzione da parte delle autorità e cosi come regolato dal codice del consumo alla parte pratiche ingannevoli e aggressive e che ne limiterebbero la libertà di scelta o comportamento inducendolo ad assumere una decisione che non avrebbe altrimenti preso seguendo vie alternative se l’informazione fosse stata corretta.

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