OLZAI. Martedì 23 giugno, nell'azienda Erkìles di Olzai è arrivata una troupe cinematografica per girare una delle venticinque puntate di «Lost in Sardinia»: una web serie e un cortometraggio per raccontare come è cambiato il mondo dell'agricoltura, grazie all'iniziativa «Rural Ciak» inserita nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2007-2013) finanziato dall'Assessorato regionale all'agricoltura.
L'originale progetto audiovisivo è della società Karel (link) di Davide e Luca Melis, una casa di produzione cinematografica e televisiva indipendente con sede a Cagliari aggiudicataria, insieme alle società Addv e Synesis, dell'appalto bandito dalla Regione.
Le riprese di «Lost in Sardinia» sono iniziate in questo mese di giugno, con la creativa regia di Davide Melis e una troupe altamente specializzata e interamente composta da professionisti sardi. Anche il montaggio delle varie puntate sarà accompagnato da brani musicali di compositori isolani.
E sarda è pure la principale protagonista del cast «Lost in Sardinia». È l'attrice cagliaritana Tamara Iaia, al suo esordio nel mondo del cinema per interpretare la storia di "Sybille", una giovane punk metropolitana "di seconda generazione", catapultata improvvisamente in Sardegna (anziché a Londra) per approfondire i suoi studi universitari e alcune strategie di marketing non convenzionale destinate alla promozione dello sviluppo rurale. Una sceneggiatura un po' ibrida per catturare, oltre l'attenzione degli operatori del settore agroalimentare, un pubblico più vasto attraverso internet.
Con il suo look molto appariscente, la studentessa "Sybille" è costretta a percorrere i polverosi sentieri di campagna per intervistare venticinque imprenditori con idee e prodotti innovativi, accuratamente scelti dalla regia dopo una lunga e impegnativa selezione regionale.
«Un lungo viaggio che porterà Sybille a scoprire un mondo da lei così distante, ma con il quale scoprirà di avere tante affinità . Incontrerà persone nuove, ascolterà le loro storie e scoprirà la vitalità , il valore e l'importanza del mondo agricolo per la società globale che, con l'entusiasmo giovanile, vorrà cambiare», come si legge nel sito www.ruralciak.it
Non si tratta pertanto del classico documentario, ma di una comunicazione visiva non stereotipata del mondo rurale isolano. Un racconto diluito in venticinque puntate, ciascuna di cinque minuti, ma con una solida e coerente continuità narrativa. Una produzione cinematografica che durerà un anno e sarà completata anche da un cortometraggio in continua evoluzione.
Anche nella sua unica tappa nelle rocciose montagne della Barbagia di Ollolai e, precisamente a Olzai, la giovane attrice punk "Sibylle" ha intervistato l'allevatore e caseario Giovanni Agostino Curreli. E ora la storia dell'azienda Erkìles e del successo internazionale a Londra dei formaggi pecorini a caglio vegetale, farà parte del progetto «Lost in Sardinia» (vedi il trailer su Dimeo) che il prossimo mese di luglio sarà presentato ufficialmente al pubblico dalla società Karel.