Nel paese è emersa la notizia che in queste settimane, nell’ambito delle indagini da parte delle forze dell’ordine sulla lettera anonima di minaccia rivolta al Sindaco di Olzai, sono stati convocati in caserma alcuni cittadini che solitamente prendono parte al dibattito politico nella comunità .
Un fatto che desta sorpresa e insieme amarezza e preoccupazione, anche perché non vorremmo che il fatto di essere parte di quel confronto civile e trasparente a cui accennavamo, possa essere ingiustamente interpretato come il modo per bloccare un’azione amministrativa facendo persino ricorso a sistemi illeciti.
Sarebbe ancor più grave se il solo sospetto di un coinvolgimento, a qualsiasi titolo, di questi nostri concittadini fosse legato ad alcune affermazioni fatte sulla stampa dal Sindaco Tonino Ladu come riflessione sulle motivazioni e interpretazioni del ricevimento della lettera di minaccia. Il Sindaco,infatti, dichiarava: “ In paese non ci sono tensioni di alcun genere. L’unica cosa è che si possa trattare di un’intimidazione collegata alle elezioni comunali della prossima primavera».
Da subito abbiamo visto che si trattava di una lettura maldestra e azzardata oltreché non immune dalla possibilità e dal pericolo di bloccare la normale dialettica, democratica e civile, tra le diverse componenti politiche che esistono in qualsiasi comunità e che sono un fatto positivo per la crescita e la maturazione della comunità stessa.
Non vogliamo mettere in campo congetture o letture affrettate, è comunque un fatto difficilmente smentibile che il confronto e la diversità di opinioni nel nostro paese spesso non sono state accettate e abbia prevalso la logica di non disturbare il guidatore, ossia chi amministrava, a prescindere dalla bontà o meno delle scelte.
Un atteggiamento che, al di là del luogo e del contesto in cui viene messo in atto, non può essere immune da critiche sia perché blocca la possibilità delle persone di esprimere civilmente le proprie opinioni, sia perché non porta niente di buono allo sviluppo delle popolazioni e del territorio.
Noi, come gruppo politico, continueremo nel confronto aperto e critico perché abbiamo una responsabilità civile e sociale a fare in modo che nella nostra comunità e nel nostro territorio si affermino le forze migliori e si mettano in atto azioni in grado veramente di dare stimoli di crescita e di affrancazione civile, fuori da interessi personali e di partito.