L'interpellanza proposta dai consiglieri di minoranza del PD conferma la mutazione genetica di un partito al quale, a scapito della sua ragione sociale, non importa nulla di tutelare le fasce deboli. Viceversa, è proprio questo l'obiettivo di questa amministrazione attraverso l'applicazione delle tariffe modulate in base agli indicatori economici familiari. Si tratta non solo di un principio di buon senso e di equità sociale, ma di un canone normativo al quale le pubbliche amministrazioni debbono oramai attenersi. Su questo i tre consiglieri bellamente tacciono, rifugiandosi in questioni meramente formalistiche, peraltro non corrette, che poco interessano le famiglie.
Sembrerebbe che il timore del PD sia quello di mantenere lo status quo che prevede che abbienti e non abbienti paghino tutti allo stesso modo; meccanismo, questo, ingiusto e che viola i principi fondanti dello Stato Sociale.
Molti genitori invece, sposando convintamente l’obiettivo dell’amministrazione comunale, hanno già provveduto al deposito del modello ISEE. Altri invece hanno segnalato oggettive criticità nella predisposizione del documento in questione, in quanto la produzione dei relativi allegati richiede parecchie settimane.
Pertanto, poiché riteniamo ingiusto riversare sulle famiglie le anomalie burocratiche, si coglie l’occasione per informare che il termine del 30 settembre per il deposito non è da considerarsi perentorio e che, pertanto, rimarrà invariata per il momento la tariffa unica vigente di € 2,71.
Presentare interpellanze, anche pretestuose, richiede del tempo; quello che i tre consiglieri avrebbero potuto impiegare a spiegare ai genitori che fine hanno fatto i fondi vincolati per i libri di testo dell'anno scolastico trascorso, accreditati dal Miur già da diversi mesi e mai liquidati.