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Il bilancio di Cirinà: "tre anni fantastici"

a cura della redazione
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Sono durati 90 minuti i primi play off della storia del Taloro, ma parola di mister “sono stati bellissimi. Aldilà del risultato è stato tutto molto bello”.

“Abbiamo giocato alla pari con il Porto Corallo, formazione che conta tra le sue file giocatori di categoria superiore e siamo stati applauditi dal nostro pubblico per tutti i 90 minuti ed a fine gara. Ci hanno fatto sentire tutto il loro affetto e questo è stato commovente, l’epilogo di tre anni fantastici. E, come ho già detto, l’importanza di quanto abbiamo fatto lo coglieremo a pieno con il tempo”.

Ed è di fine di un ciclo che parla Cirinà. Quando analizza la stagione e lo spareggio fa riferimento al suo mandato barbaricino e riconduce al lavoro complessivo tutti i risultati.

“Quando sono arrivato la società aveva deciso di rifondare la squadra. Ripartimmo da Mele, Pinna e Corona. Da li è nato il mio gruppo, composto soprattutto da giocatori del territorio e da quelli di Sassari. Un gruppo che si è amalgamato ed è divenuto il nostro punto di forza. In questi tre anni – spiega poi - siamo cresciuti tutti in maniera esponenziale, grazie a tanta fatica e sacrifici, in particolare noi di Sassari che abbiamo percorso 150 km per quattro volte la settimana più la domenica. Ma ne è valsa la pena perché è stata un’esperienza che ci ha completato”.

I play off sono il frutto di questo percorso. “Quest’anno con Mario Buttu abbiamo colmato qualche lacuna e abbiamo costruito la squadra più forte. Certo per essere competitivi anche nei play off ci sarebbero serviti un paio di giocatori ‘grandi’. Non dimentichiamoci che la rosa è composta da 8 ‘grandi’ e 22 giovani. Questo, infatti, mi ha costretto a spremere giocatori come Fadda, Mele e Cherchi, anche se poi venerdì a Villaputzu hanno dato tutti il massimo".

E adesso? “Adesso ci riposiamo – risponde dapprima ironico Cirinà -. Sono dell’avviso che a Gavoi abbiamo raggiunto il massimo obiettivo: siamo tra le prime quattro dell'Eccellenza e abbiamo giocato per il salto di categoria. Oltre c’è la serie D. Ma queste sono cose che decide e programma la società, non spetta a me dirlo”.

Hai qualche rammarico? “La finale di Coppa Italia. L’abbiamo persa con la Torres, la migliore formazione che ha militato in Eccellenza negli ultimi anni. Ce l’abbiamo giocata fino alla fine. Un vero peccato, gli allori restano”.

Cirinà termina la conversazione parlando del suo rapporto umano con il territorio. “E’ stata sul serio una esperienza straordinaria. Qui mi vogliono tutti molto bene. Sono state da subito trattato come un figlio e venerdì a fine gara c’è stata una ulteriore dimostrazione. E non solo a Gavoi. Sbaglia chi pensa che il Taloro sia solo Gavoi. Ovunque mi sposti riscontro tanto affetto e calore. Questa squadra rappresenta tutta la Barbagia”.

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