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L'unione sarda. Grazia Marine a casa per motivi di salute

ORGOSOLO. Condannata per il sequestro Melis

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Ha lasciato il carcere ed è tornata nella sua casa di Orgosolo. Grazia Marine, la donna di 76 anni condannata per il sequestro di Silvia Melis, non è più in una cella di Badu 'e Carros, ma agli arresti domiciliari.
La decisione del giudice di sorveglianza del Tribunale di Nuoro è legata a motivi di salute. L'anziana donna, considerata la carceriera di Silvia Melis, ha gravi problemi che hanno reso necessario il suo ricovero nell'ospedale di Nuoro. Al San Francesco ha trascorso quindici giorni. Poi, sulla base degli accertamenti medici da cui è emersa la gravità della sua condizione fisica, il giudice ha disposto il trasferimento nella casa di Orgosolo perché il suo stato di salute non sarebbe compatibile con una struttura carceraria. Grazia Marine è stata arrestata nell'aprile del 2006 dopo la condanna definitiva a 25 anni e sei mesi di reclusione per il sequestro Melis.
Negli anni passati i familiari dell'anziana donna hanno chiesto più volte che, a causa delle sue condizioni fisiche, le fosse concesso di scontare la pena agli arresti domiciliari anziché in carcere.
Nel maggio del 2006 i parenti hanno lanciato l'appello con una lettera letta dalla figlia Mariangela dal pulpito della chiesa di Sant'Ananio a Orgosolo, alla presenza dell'allora vescovo di Nuoro Pietro Meloni. «Non vorrei che mia madre rientri a casa dentro una bara», aveva detto.
Negli anni è stata accolta la richiesta della famiglia che ottenne di trasferire tzia Grà dal carcere cagliaritano di Buoncammino, dove era sottoposta al regime del 41 bis, a quello più vicino di Badu 'e Carros. Da allora i familiari non hanno mai smesso di portare avanti la battaglia per ottenere gli arresti domiciliari, richiamando i problemi di salute e la non pericolosità di una donna malata e anziana.
Di recente ha utilizzato i permessi che le sono stati concessi per fare accertamenti medici in ospedale. Ora, dopo quindici giorni di ricovero al San Francesco, la decisione del giudice di sorveglianza e il ritorno a Orgosolo dove l'aspettavano le figlie.
Tzia Grà , vedova, madre di dieci figli (uno dei quali, Antonio Maria, condannato per lo stesso sequestro), è considerata la carceriera di Silvia Melis, la giovane mamma di Tortolì rapita nel febbraio del 1997 e rilasciata dopo una prigionia lunga nove drammatici mesi.

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