Si apre con un appello il mandato di Bruno Murgia come presidente dell'Isre, insediatosi ufficialmente ieri pomeriggio nella sede di via Papandrea. «Ci candidiamo a essere un centro propulsivo per tutta l'Isola, proiettato in Europa - dice l'ex deputato nuorese del Pdl - confidiamo nell'attenzione della Regione per questo fiore all'occhiello foriero di iniziative di altissimo valore qualitativo, e ricco di risorse umane da valorizzare».
I TAGLI L'esordio arriva all'indomani del maxi taglio al bilancio dell'Istituto, di un milione di euro, apportato dalla Finanziaria regionale fresca di approvazione. A sottoscrivere l'istanza anche Giampaolo Mele, componente del consiglio di amministrazione assieme al sindaco di Nuoro Sandro Bianchi. «Bisogna che si inizino a rivedere le distribuzioni di risorse», rimarca Mele. Il primo cittadino dal canto suo confessa: «Siamo in una fase delicata e noi amministratori capiamo che la politica economica deve essere improntata al rigore, ma non per questo bisogna sacrificare le eccellenze». E aggiunge: «Siamo stati fortemente penalizzati da quest'ultima Finanziaria». Presenti al tavolo anche il direttore Paolo Piquereddu, gli assessori regionali a Cultura e Turismo, rispettivamente Sergio Milia e Luigi Crisponi.
GLI ASSESSORI «Dobbiamo operare per un approccio che sempre di più integri l'aspetto culturale con quello turistico - afferma Crisponi - con investimenti sul solco di quelli già fatti con progetti che sostengono grandi eventi come la Cavalcata sarda, il Redentore, Sant'Efisio e San Simplicio. Per l'Isre auspico uno sforzo speciale per il comitato scientifico». A riportare tutti all'ordine è Milia: «Il mio assessorato ha subito sforbiciate per 20 milioni di euro. Se solo si riflette sul fatto che 10 milioni se ne vanno per ripianare i debiti dell'Ente lirico di Cagliari, non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Invito tutti a ragionare in termini di ottimizzazione, valutando ad esempio la possibilità di mettere insieme organismi che agiscono scollati. Penso alla film commission cui potrebbe confluire il coordinamento di iniziative come il festival Etnu dell'Isre».
Francesca Gungui
