OLZAI. Dopo la messa in opera dell’arginamento nel 1926, i podestà, i commissari prefettizi e i sindaci succedutisi negli anni non hanno operato particolari modifiche alla toponomastica del Comune di Olzai, a parte l’intitolazione della via Guglielmo Marconi in sostituzione della via Arginamento nel 1939.
Al contrario, le varie amministrazioni comunali insediatesi dal 1951 all’89, hanno tentato più volte di modificare la vecchia toponomastica, senza ottenere risultati significativi. Non sono andate a buon fine neppure diverse proposte di intitolazione delle nuove strade periferiche, sia per vizi procedurali che per sopraggiunte controproposte.
In altri casi, pur in presenza di procedure formalmente corrette, le deliberazioni non hanno avuto alcun effetto, come nel caso delle proposte approvate dal Consiglio comunale con atto n. 12 del 1971.
Nonostante gli innumerevoli suggerimenti e girandole di nomi, la nomina di una commissione consultiva nel 1987 con le immancabili discussioni e polemiche, il risultato finale è stato che, figure della levatura dell’onorevole Francesco Dore, dell’avvocato Tito Livio Mesina e del dottor Giuseppe Murgia non compaiono nell’attuale toponomastica stradale.
Sorprende anche la mancata proposta di intitolazione di una strada o di una piazza all’avvocato penalista Francesco Murgia (1903-1998), uno dei padri della Costituzione Italiana e principe del foro. Nuoro, la sua città d’adozione in cui viveva e teneva lo studio, nel 2003 gli ha invece dedicato il piazzale del colle di Sant’Onofrio, proprio nei pressi della sua abitazione.
Per quanto possibile, proviamo a ripercorrere le vicende amministrative della toponomastica stradale, tenendo presente la carenza di atti ufficiali, soprattutto per quanto riguarda le modifiche intervenute prima dell’anno 1951.
I primi registri della popolazione e la toponomastica dal 1865 al 1920
Con Decreto n. 2105 del 31 dicembre 1864 in ogni comune del Regno d’Italia fu istituito “L’ufficio delle Anagrafi”.
Il primo registro della popolazione di Olzai fu compilato intorno al 1865 e aggiornato in occasione del censimento del 1871, quando nel paese risultavano residenti 1.164 abitanti. Nello stesso anno, fu approvata la Legge n. 297 che sanciva l’obbligatorietà della tenuta del «Registro Anagrafico».
Nei «Fogli di famiglia» del primo inventario anagrafico, risultavano registrate circa 240 abitazioni (cosiddetti “focolari”) nei seguenti rioni del centro di antica formazione del paese: «Sa Conza, Su Putzu, San Giovanni, Sa Carrera, S’Urreddu, Sa Funtanedda, San Giovanni, Lugurzis, Serrone, Sa Corte, Pireddu, Sa Mastrandria, Santa Barbara, Drovennoro, Murui, Serra Conza, Elisèa e Gortomannu».
Con deliberazione n. 65 del 26 febbraio 1888, il Consiglio comunale affidava al segretario Antonio Satta (1849-1919) l’incarico per la compilazione del nuovo «Registro della popolazione e fogli di casa». Il secondo registro, fotografava la situazione demografica al 3 dicembre 1887 e la popolazione era ancora censita in sedici rioni: «Sant’Antonio, Serra Pulis, Sa Carrera, San Giovanni, Serrone, Su Puzzu, Lugurcis, Santa Barbara, Drovennoro, La Costa, Murui, Serra Concia, Elisea, Rettore Fadda, Preda Pistis e Gortomannu».
Risale al decennio 1901-1911 la compilazione di un terzo registro della popolazione dove – oltre alla via Taloro – appaiono per la prima volta le nuove denominazioni di via dell’Angelo, via dei Molini, via Sant’Anastasio, via Telegrafo, largo XX Settembre, vico Cambone, vico del Rivo, via Oratorio, largo Sant’Antonio, via Mannu, via Roma, via del Pozzo, via Santa Croce e via Santa Sofia, insieme alle strade intitolate ad alcune personalità di fama nazionale e regionale, come Domenico Alberto Azuni (1749-1827), Francesco [Antonio] Boi (1767-1850), Rettore [Diego] Mele (1797-1861), conte di Cavour (1810-1861) e Umberto I di Savoia (1844-1900).
Infine, dalla consultazione del terzo registro della popolazione e gli atti dello Stato Civile del 1901 e degli anni immediatamente successivi, ai sovrani della Casa Savoia – all’epoca viventi – risultano intestate due importanti strade del centro storico: il corso Vittorio Emanuele III (1869-1947) e la via Regina Margherita (1851-1926).
OLZAI. Nevicata nell’arginamento del rio Bìsine, 1958 (©foto P. Sgaramella; rip. as. Kérylos)
1921-1951: la nuova toponomastica dopo la costruzione dell’arginamento
Nel 1911, nella monografia «Olzai», il professor Pietro Meloni Satta suddivide il paese in quindici rioni: «S’Arreconza, Elisèa, Sant’Anastasio, Preda e’ Pistis, Gortomannu, Sant’Antonio, Serra e’ Pulis, Loddorai, Drovennoro, Murui, Lugurzis, Sa Carrera, San Giovanni, Cambone, Sancta Barbara», senza citare “Serrone”: l’antico nome del ponte principale nel rio Bìsine e del circostante rione.
Abbiamo già segnalato nella quarta puntata che, a seguito dell’alluvione del ‘21 e la successiva costruzione dell’arginamento, quest’area diventerà “Piazza su nodu Mannu”, dal «masso di granito di parecchi metri cubi disceso dalla montagna» che si fermò nella strada provinciale del Taloro.
Per la verità «un’area di terreno comunale entro il popolato, nel sito denominato Su nodu Mannu adiacente alla Strada Provinciale del Taloro» esisteva ancor prima dell’alluvione, come riportato nella deliberazione n. 121 del Consiglio comunale del 4 dicembre 1898. Resta comunque la certezza che, negli anni successivi la costruzione dell’arginamento, il nome di “Serrone” non appare più nei documenti ufficiali del Comune di Olzai, mentre le abitazioni con ingresso principale nella piazza rimangono censite nella via Taloro.
Alcune modifiche della vecchia toponomastica intervenute alla fine degli anni Venti non trovano riscontro nelle deliberazioni. Infatti, dalla consultazione delle mappe catastali compilate prima del 1921, si rileva che la via dei Mulini ha preso il nome di via Rimembranza e il vicolo Barbagia è diventato vicolo Mannu.
Dopo la costruzione dell’arginamento, scompare definitivamente anche la denominazione del vicolo del Rio nel rione di “Cambone” (in alcuni atti censito come vicolo Pireddu). Oggi, questo vicolo di collegamento della via Marconi con la via sorelle Mesina, non risulta censito nella toponomastica comunale.
Con delibera del 6 luglio 1927 del commissario prefettizio Bussalai, alla piazza del Municipio era stato attribuito il titolo di «Piazza dei Caduti della Guerra Nazionale» e alla via Arginamento il titolo di «Viale Vittorio Veneto». Ma l’atto non è diventato esecutivo, come già precisato nella sesta puntata.
Nel 1931, l’alquanto zelante ufficiale dello stato civile registra, in maniera estemporanea, la nascita di un bambino in una abitazione dell’improbabile «Piazza Littorio», invece di piazza «Su nodu Mannu».
Per quanto riguarda la via Guglielmo Marconi, si è già detto che era stata istituita nel 1939 con delibera n. 12 del 1939 adottata dal podestà Giovanni Giuseppe Dore e, da quella data, non subirà variazioni.
Il 20 maggio 1951 si riunisce il Consiglio comunale, presieduto dal sindaco Sebastiano Curreli, per deliberare l’aggiornamento dello stradario in vista del nuovo censimento della popolazione.
L’intenzione degli amministratori era di ricordare alcuni personaggi di Olzai, primo fra tutti l’avvocato Tito Livio Mesina, insieme ai fratelli Francesco e Giovanni Maria Dore, con altri personaggi di levatura nazionale.
Pertanto, con deliberazione n. 7 del 1951, l’assemblea decise all’unanimità dei voti di «provvedere alla sostituzione della denominazione delle seguenti vie: 1) Via Arginamento, da sostituire con via Tito Livio Mesina. 2) Vico Arginamento, con vico Guglielmo Marconi. 3) Via Cimitero, con via Eleonora d’Arborea. 4) Via dell’Angelo, con via Sebastiano Floris. 5) Via delle Concie, con via Giulio Mesina. 6) Via del Pozzo, con la via Amsicora. 7) Via Oratorio, con la via Trieste. 8) Via Regina Margherita, con la via Francesco Dore. 9) Via Rimembranza, con la via Pietro Meloni Satta. 10) Via Scaletta, con via Cagliari. 11) Vico la Costa, con via Duca d’Aosta. 12) Via Telegrafo, con via Giovani Dore Satta. 13) Via XX Settembre, con via Alessandro Manzoni. 14) Via Umberto I, con via Giuseppe Mazzini».
La delibera n. 7 del 1951 però non ebbe alcun seguito. Le strade conservano ancora oggi le antiche denominazioni, a parte la via Cimitero, modificata in via Leonardo da Vinci nel 1988.
OLZAI. La via Ledonardo da Vinci (ex via Cimitero) sotto la neve, 1958 (©foto P. Sgaramella; rip. as. Kérylos)
1955: la costruzione della strada Sedilo-Olzai e l’intitolazione della via Giovanni Dore
Nelle precedenti puntate, si è parlato ripetutamente della strada Sedilo-Olzai-Ollolai, ipotizzata dal Consiglio comunale sin dal 1917, e con progetto approvato dall’Amministrazione provinciale di Nuoro nel 1928, successivamente suddiviso in due tronchi.
Il primo progetto era stato inserito anche nella «Relazione sulle opere pubbliche nella Provincia di Nuoro” del 1935, capitolo «Opere ancora da eseguire dopo l’inizio dell’anno XIV e di cui è stata chiesta l’esecuzione o autorizzato lo studio». Infatti, a pagina 71, risulta un progetto di «Apertura strada provinciale Olzai-Sedilo, 1° e 2° tronco (nuova)», con uno sviluppo di 18.945 metri e un costo presunto di Lire 3.650.000.
A pagina 72 della stessa relazione, si trova anche il secondo progetto per la realizzazione della «Strada provinciale da Olzai ad Ollolai (nuova), con uno sviluppo di 13.000 metri e un costo presunto di Lire 1.300.000.
Nonostante i molteplici solleciti dell’Amministrazione comunale di Olzai e le deliberazioni adottate anche dai comuni di Ollolai e Sedilo, insieme alle vigorose proteste dell’avvocato Giovanni Maria Dore, attraverso la stampa e l’opuscolo pubblicato nel 1938, il Provveditorato alle opere pubbliche per la Sardegna non finanziò queste due opere stradali.
Il Comune di Olzai riuscì invece ad ottenere il finanziamento del progetto per la «Sistemazione strada Olzai regione Murui», realizzata dal 7 aprile 1931 al 30 aprile 1932, con un costo di 107.000 lire, come riferito nell’ottava puntata.
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Si arriva così alla metà degli anni Quaranta, quando la sezione del Partito Sardo d’Azione di Olzai, insieme alle sezioni dei paesi della Barbagia di Ollolai, si mobilitano per rispolverare il vecchio progetto della strada Sedilo-Olzai-Ollolai e sollecitare l’inizio dei lavori.
Nella minuta di un telegramma (non datato), si legge: «Direttore Regionale Partito Sardo d’Azione. Cagliari. Urge intervento Partito presso Alto Commissario et Consulta onde attuare urgenza inizio lavori costruzione strada Olzai Sedilo interessante sezioni et popolazioni barbaricine alt Tale opera rendesi di necessità inderogabile per allevio stato disoccupazione miseria conseguente preoccupante condizioni pubblica sicurezza. Sezioni Olzai Ollolai Gavoi Fonni Sarule Teti Austis».
Al mese di aprile del ‘46 risale un ulteriore e accorato sollecito indirizzato all’Alto Commissariato per la Sardegna e al Provveditorato delle Opere pubbliche per la Sardegna.
Il testo integrale del documento fa parte del carteggio della sezione del Partito Sardo d’Azione di Olzai, anni 1943-1948 (archivio famiglia Antonio Murgia):
«I Consigli direttivi del Partito Sardo d’Azione dei Comuni di Olzai, Sedilo, Ollolai, Gavoi, Sarule, Teti, esaminata la situazione nei confronti della progettata strada Ollolai – Olzai – Sedilo. Constatano:
1) La esasperante lentezza con cui gli organi burocratici dell’Isola (sempre umili, supini e servi di Roma) conducono la pratica per la suddetta strada che a quest’ora doveva già essere una realtà in atto;
2) Che tali organi burocratici (Commissariato per la Sardegna, Provveditorato alle OO. PP. per la Sardegna), malgrado l’appassionato intervento di Pietro Mastino e di Emilio Lussu, è evidente l’assenza di volontà ed incomprensione per venire incontro senza dilazione ad oneste e laboriose popolazioni anelanti e tese con il lavoro al progresso sociale ed economico dell’Isola.
Vista l’inderogabile necessità che la strada Ollolai – Olzai – Sedilo abbia ad essere senza dilazione di tempo appaltata, sia perché essa strada costituisce il più urgente fattore di rinascita economica che veramente garantisca alle genti di questa contrada una futura prosperità di traffico e di vivere civile, sia perché una tale opera interviene provvidenziale nell’attuale ora funestata dalla carestia, dalla fame, dalla delinquenza e dalla disoccupazione.
Deliberano di intensificare con tutti i mezzi un’azione comune di partito e di popolo affinché una tale situazione non abbia più oltre ad impolverarsi ed a disperdersi in archivi o quanto meno servire quale spunto di verbali o cartacea esca di propaganda elettorale che altri partiti subdolamente sfruttano.
Dalla Barbagia di Ollolai aprile 1946».
Dopo quarant’anni di inutili promesse e proteste, nel 1954 viene realizzata la strada Sedilo-Olzai, grazie all’interessamento del medico olzaese Giuseppe Murgia, primo assessore ai lavori pubblici nella storia della Regione Autonoma della Sardegna con la giunta del presidente Luigi Crespellani (1897-1967).
OLZAI. La via avvocato Giovanni Dore, ante 1964 (cartolina postale; collezione G. Murgia)
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Il 30 luglio 1955, il Comune di Olzai decide di ricordare il suo illustre concittadino Giovanni Maria Dore, con l’intitolazione della nuova strada d’ingresso al paese, anziché modificare l’intestazione della via Telegrafo, come stabilito quattro anni prima dal Consiglio comunale (atto n. 7 del 20 maggio 1951).
Ecco il testo integrale della deliberazione del Consiglio n. 29 del 1955 presieduto dal sindaco “Peppino” Marchi:
«Premesso che con la costruzione della strada Olzai-Sedilo, è stata aperta entro il perimetro dell’abitato, una via nuova, tuttora sprovvista di denominazione; Constatata pertanto la necessità di dare a questa nuova strada la prescritta denominazione; Considerata la opportunità di ricordare degnamente la memoria del’avv. Giovanni Dore, al quale il paese deve imperitura riconoscenza per l’inestimabile contributi di idee, di opere, di attività che egli spese a favore della Comunità onde procurare al paese condizioni di vita ed ambientali più civili e più progredite; Riconosciuto che egli – per primo – lanciò l’idea della costruzione della strada in parola, sostenendo l’importanza e la necessità di una lunga ed appassionata campagna di stampa culminata nel 1938 con la pubblicazione di una raccolta di scritti suoi o da lui ispirati, tendenti a mettere in luce i notevoli vantaggi che sarebbero derivati dalla realizzazione dell’opera e dal conseguente incremento dei traffici e degli scambi commerciali, a tutte le popolazioni della Barbagia centrali; Considerato infine che l’Amministrazione Comunale lo ebbe per diversi anni fra i suoi Consiglieri più intelligenti e più attivi, e che a Lui, prevalentemente, si devono tutte le iniziative rivolte ad ottenere la costruzione di gran parte delle opere pubbliche che annovera il Paese (acquedotto, arginamento, cimitero, luce elettrica, viabilità interna, ecc.; Vista la Legge 23 giugno 1927 n. 1188 sulla Toponomastica stradale; Unanime Delibera Di intitolare all’avv. Giovanni Dore il primo tratto della strada Olzai Sedilo, dal punto in cui questa si innesta con la strada Provinciale Taloro, fino alla periferia dell’abitato».
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Sempre nell’anno 1955, con Delibera n. 35 del 23 ottobre, il Consiglio comunale deliberò l’intitolazione di una «nuova strada sita nel concentrico del Comune» al professor Pietro Meloni Satta, senza però individuare l’esatta località o il rione.
Quest’ultima delibera non ebbe alcun effetto pratico nella toponomastica e, al terzo tentativo del 1988, il professor Meloni Satta sarà finalmente ricordato con l’intitolazione della strada di circonvallazione nel rione “Burusone”.
1964: le condizioni della rete stradale urbana
Nell’archivio comunale si trova un censimento delle strade urbane datato 31 dicembre 1964. L’elenco, inviato all’Ufficio del Genio Civile di Nuoro il 30 marzo del 1966, comprendeva le dimensioni della carreggiata e la lunghezza del percorso stradale, il tipo di pavimentazione e le condizioni di transitabilità.
Da questo interessante documento risulta che, nell’anno 1964, le uniche strade bitumate erano la via Taloro e la via avvocato Giovanni Dore, entrambe in «buone» condizioni. La via Arginamento aveva ancora la pavimentazione in terra battuta e la via Guglielmo Marconi in selciato, entrambe in «pessime» condizioni.
La pavimentazione in «selciato» (“s’impredau”) era invece presente nelle seguenti strade: via Boi, via Cambone, via Cavour, via dell’Angelo, via delle Concie, via Domenico Alberto Azuni, vico Guglielmo Marconi, via La Costa, via Mannu, via Oratorio, via Pozzo, via Regina Margherita, via Rettore Mele, via Rimembranza, via Roma, vico Sant’Anastasio, via Santa Croce, via San Giovanni, via Scaletta, via Telegrafo, via Umberto I, via XX Settembre e corso Vittorio Emanuele III.
In «terra battuta» risultavano invece la via Cimitero e la via Santa Sofia. Infine, risultavano in «selciato e in parte in terra battuta» la via Sant’Anastasio e la via Sant’Antonio, anche queste in «pessime» condizioni.
24 luglio 1971: il Consiglio comunale delibera il cambiamento della toponomastica del centro storico
Trascorrono vent’anni dalla prima proposta di modifica dello stradario. Ecco che il 24 luglio 1971, il sindaco Manlio Curreli (1927-2013), convoca il Consiglio comunale per modificare la toponomastica del centro storico, considerato che alcune strade avevano dei nomi che non presentavano «alcun interesse storico o artistico».
Con sette voti favorevoli, un astenuto e tre contrari, il Consiglio deliberò la modifica dei nomi delle seguenti strade: 1° traversa via Taloro: via Rettore Fancello. 2° traversa via Taloro: via Grazia Deledda. 3° traversa via Taloro: via Antonio Gramsci. Via Telegrafo: via Carmelo Floris. Via Arginamento: via Tito Livio Mesina. Via Cimitero: via Francesco Dore.
La deliberazione n. 12 del 1971 fu approvata dalla Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie con provvedimento n. 5796 del 24 agosto 1972, come comunicato dalla Prefettura di Nuoro con lettera protocollo n. 31603 del 6 settembre 1972.
Nonostante la regolarità della deliberazione, per la seconda volta non venne data esecuzione all’intitolazione delle due strade all’avvocato Tito Livio Mesina e al dottor Francesco Dore, né alle altre modifiche della toponomastica approvate dal Consiglio comunale.
15 novembre 1972: la proposta di modifica della via Taloro con via dottor Giuseppe Murgia
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Ladu, con delibera del Consiglio n. 72 del 15 novembre 1972, decise di modificare la via Taloro con la nuova denominazione di via dottor Giuseppe Murgia (1898-1968), deceduto quattro anni prima in un incidente stradale nella statale 131 “Carlo Felice”.
La delibera venne respinta dalla Soprintendenza con provvedimento n. 9531 del 19 dicembre 1972 «in quanto la nuova denominazione è riferita a personalità che risulta deceduta da meno di dieci anni», come comunicato dalla Prefettura di Nuoro con lettera protocollo n. 32321 del 29 dicembre 1972.
OLZAI. La via Taloro con il ponte di “Elisèa”, 1958 (©foto P. Sgaramella; rip. as. Kérylos)
27 ottobre 1979: completamento toponomastica
Il 27 ottobre 1979, il sindaco Costantino Murgia, convoca il Consiglio comunale per integrare la precedente delibera n. 12 del 24 luglio 1971, con «l’inserzione di alcuni personaggi illustri». Ecco le proposte approvate con delibera n. 54/bis del 1979, per l’intitolazione di nuove strade nei rioni periferici del paese:
Rione Ogozzi: via avvocato Satta-Marchi, Aldo Moro e Giovanni Amendola.
Rione Murui: via Raffaele Siotto.
Rione Elisèa: via colonnello Sebastiano Curreli, Palmiro Togliatti, Francesco Marchi, Pietro Meloni-Satta, Sacerdote Mameli, Rettore Fancello, Raffaela Dore e professor Aurelio Satta.
Rione Lolea: via Emilio Lussu, Grazia Deledda, Antonio Gramsci, Giacomo Matteotti, dottor Basilio Lunesu e Giovanni XXIII.
Rione Burusone: via Suor Maria Bonelli, Giuseppe Di Vittorio e Achille Grandi.
Oltre alle nuove intitolazioni, il Consiglio deliberò alcune modifiche della toponomastica del centro storico, prevedendo nella via Dell’Angelo, la via Guido Rossa; nella via Arginamento, la via Tito Livio Mesina; in un tratto della via Taloro, la via dottor Giuseppe Murgia; nella via Telegrafo, la via Carmelo Floris; nella via Santa Sofia, la via dottor Francesco Dore e, nella via Scaletta, la via dottor Giovanni Dore-Tola.
Contemporaneamente, una strada del centro storico priva di denominazione venne intitolata all’ex presidente della Repubblica Antonio Segni.
Infine da segnalare che, per la terza e ultima volta, appaiono inutilmente i nomi dell’avvocato Tito Livio Mesina e dell’onorevole Francesco Dore. I due illustri personaggi olzaesi cadranno poi nell’oblio.
1983-1989: la nomina di una commissione e l’approvazione della nuova toponomastica
Il 30 marzo 1983, il Consiglio comunale presieduto dal sindaco Maoro Mattu, discute alcune proposte di integrazione della toponomastica stradale per i «nascendi nuovi rioni del paese».
Negli archivi del municipio, non si trova la planimetria allegata alla deliberazione n. 19 del 1983 con i nomi delle nuove vie individuati dalla Giunta comunale. In quella occasione, fu respinta una proposta del consigliere Gianfranco Mussoni per la modifica della via Giovanni Amendola con via Aldo Moro, della via Grazia Deledda con via Antonio Gramsci e della via Giovanni XXIII con via Suor Maria Bonelli, come risulta dal verbale della riunione.
Quattro anni dopo, esattamente il 31 agosto 1987 il Consiglio comunale, considerato che «il nostro paese presenta tante aree in piena espansione urbanistica» decise di «istituire una Commissione Comunale Toponomastica con il compito di garantire adeguati criteri nella scelta delle denominazioni delle nuove vie».
Con delibera n. 94 del 1987, a far parte della commissione consultiva presieduta dal sindaco Isidoro Sechi (1945-2004), furono nominati Antonino Carta e Giovanni Moro noto “Giovannino” (1939-2006), in rappresentanza del gruppo di maggioranza e Irene Pes e Salvatore Carta (1953) per la minoranza.
Il Consiglio comunale approvò il 30 maggio 1988 la nuova toponomastica, annullando la precedente delibera 54/bis del 1979 poiché non erano state rispettate le procedure previste dalla legge e le nuove vie non erano mai state recepite dall’ufficio anagrafe.
Nella premessa della delibera n. 81 del 1988, approvata all’unanimità dei voti, il Consiglio fornisce delle motivazioni storiche per alcune denominazioni delle vie esistenti e precisamente per le vie Pietro Meloni Satta, Domenico Alberto Azuni, Rettore Diego Mele, Francesco Boi, Maestro di Olzai, avvocato Satta Marchi, Santa Barbara, Sa ‘e Mastr’Andria, Carmelo Floris, Salvatore Fancello, Sorelle Mesina e Suor Maria Bonelli. In particolare, per suor Maria Giovanna Dore (1900-1982), deceduta da meno di dieci anni, venne approvata una relazione biografica e il Ministero dell’Interno autorizzò l’intitolazione di una strada nel rione di “Burusone”.
Le nuove proposte contenute nella citata delibera, iniziavano dai rioni di “Elisèa” e “Lepatzai” con l’istituzione del viale Aldo Moro, via Palmiro Togliatti, via Alcide De Gasperi, via Antonio Gramsci, via Emilio Lussu, via Antonio Segni; via Risorgimento; via Brigata Sassari; piazza Giuseppe Garibaldi; piazza Santa Maria; piazza Repubblica e via Pietro Nenni.
Nel rione di “Lolea”, si prevedevano la via Eleonora d’Arborea, via Grazia Deledda, via Petrarca, via Sardegna, viale Dante, piazza Sassari, viale Nuoro, via Cagliari e via Giacomo Leopardi.
Ecco invece le proposte di modifica delle vie esistenti nel centro storico. Nel rione di “Malamureddu” e “Sas Conzas”: via Lago Omodeo (già via dell’Angelo) e via Tirso (già via dell’Angelo). Nel rione di San Giovanni: via Cavour; via Suor Maria Bonelli (per un tratto di via Umberto) e Canonico Salvatore Fancello (per un tratto di via Cavour).
Nel rione di “Conca ‘e Mussa” venne proposta la modifica della via Rettore Mele in via John Fitzgerald Kennedy. Queste invece le proposte di modifica delle strade ricadenti nei rioni di “Sant’Anastasio”, “Preda ‘e Pistis” e “Su ponte ‘e Susu”: Carmelo Floris, Giotto, Michelangelo Buonarroti, San Francesco, Santa Caterina e Fra Nicola.
Nel rione di “Murui”, si proponeva la modifica della via Santa Croce, in sostituzione della via Santa Sofia. Nel nuovo rione di “Gheddesai e “Ogozzi”, gli amministratori comunali intendevano ricordare le figure di tre musicisti (e compositori) di fama mondiale: Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini.
Per il rioni di “Burusone” e “Sant’Antonio”, si prevedeva la via Pietro Meloni Satta, la via Avvocato Satta Marchi, via Madre Dore, Scalette Sant’Antonio e via Caduti del Lavoro.
Per il rione di “Malamureddu” e “Sas Conzas” era prevista una piazza dell’Angelo; la conferma della via dell’Angelo; le scalette delle Concie, la nuova via Enrico Fermi, la via Galileo Galilei e il vico delle Concie.
Nel rione di “San Giovanni”, il vico San Giovanni, il vico I Marconi e il vico II Marconi. Nel rione di “Conca e Mussa”: la via Rettore Mele, il vico Domenico Alberto Azuni e una piazza dedicata al politico e leader dei diritti civili Martin Luther King.
Nel rione di “Santa Barbara”, le scalette Santa Chiara, il vico Francesco Boi e il vico Oratorio. Infine, per il rione “Murui” il Consiglio comunale deliberò le seguenti modifiche: via Leonardo da Vinci; vico Leonardo da Vinci; scalette Sa ‘e Mastr’Andria; scalette Santa Barbara; via Mater Unitatis, via Convento e vico Mater Unitatis.
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Il 22 dicembre 1989, il Consiglio comunale presieduto dal sindaco Tiberio Meloni (1947-2009) decide di modificare la precedente deliberazione n. 81 del 1988 poiché la commissione aveva «riscontrato alcune imperfezioni». Pertanto, con delibera n. 125 del 1989, l’assemblea decise di eliminare dalla toponomastica diversi personaggi di fama nazionale e internazionale e approvò queste modifiche:
Rione “Elisèa” e “Lepazzai”, conferma di via Taloro e cancellazione della piazza Garibaldi e della piazza Santa Maria; via Palmiro Togliatti (già piazza Repubblica, via Alcide De Gasperi).
Rione “Lolea”, conferma di via Sardegna, con la cancellazione della piazza Sassari e del viale Nuoro e conferma di vico Sardegna al posto di via Giacomo Leopardi.
Rione “Sant’Antonio”, vico Sant’Antonio, anziché via Caduti del Lavoro.
Rione “Malamureddu” e “Sas Conzas”, conferma della via Arginamento (anziché via Enrico Fermi e via Galileo Galilei); della via dell’Angelo (anziché via Lago Omodeo) e vico dell’Angelo (anziché via Tirso).
Rione “Conca ‘e Mussa”, conferma della via Rettore Mele, con l’eliminazione delle previste vie John Fitzgerald Kennedy e Martin Luther King.
Rione “Murui”, conferma della via Sa ‘e Mastr’Andria (anziché vico Leonardo da Vinci) della via e vico Santa Sofia, anziché via e vico Mater Unitatis.
Rione “Sant’Anastasio”, conferma della via Sant’Anastasio (anziché via Carmelo Floris).
Rione “Preda ‘e Pistis”, conferma della via Telegrafo (anziché via Giotto).
Rione “Su Ponte Susu”, conferma della via Carmelo Floris (anziché via Michelangelo Buonarroti), del vico Sant’Anastasio (anziché via San Francesco), del vico I Sant’Anastasio (anziché via Santa Caterina e via Fra Nicola).
La deliberazione n. 125/1989 si conclude con le «Nuove denominazioni» della piazza Sant’Ignazio, il vico La Costa e vico la Costa I, la piazza “Su nodu Mannu” e la piazza Sant’Antonio.
OLZAI. A sinistra, la via G. Marconi; a destra, la via Arginamento (©foto G. Murgia, febbraio 2010)
27 agosto 1994: il campo di calcio di “Lolea” intitolato alle sorelle Mesina
Nel 1981 i Fratelli delle Scuole Cristiane donarono al Comune di Olzai il campo di calcio costruito in regione “Lolea” negli anni Quaranta. Nell’atto di donazione era inserita la clausola dell’intitolazione dell’impianto sportivo alle sorelle Mesina che, a suo tempo, avevano donato il terreno all’Istituto Mesina.
Il 27 agosto 1994, l’Amministrazione comunale organizzò una cerimonia con la partecipazione di tutte le associazioni sportive locali. Il sindaco Bachisio Porru e l’assessore allo sport Francesco Noli scoprirono la lapide di granito dedicata alla memoria delle sorelle Mesina.
Una proposta di intitolazione del campo polivalente di “Burusone” ai compianti dirigenti della squadra di calcio Pietro Murgia (1955-1987) e Michele Ghisu (1944-1994), presentata nel 1995 dall’associazione Kérylos, non è mai stata presa in considerazione dal Comune di Olzai.
2009-2012: le ultime integrazioni della toponomastica
Con Delibera n. 64 del 9 ottobre 2009, la Giunta comunale presieduta dal sindaco Francesco Noli decise di ricordare l’indimenticabile maestra Lillina Marongiu (1899-1994), moglie del medico chirurgo olzaese Pietro Costantino Piras (1879-1949), che abitava nel rione di “Drovennoro”, nei pressi dell’incrocio della via Regina Margherita con il vicolo La Costa. La cerimonia di intitolazione della piazzetta Marongiu si svolse il successivo 17 ottobre.
L’ultima delibera inerente la toponomastica del Comune di Olzai, è stata adottata il 18 febbraio 2011 dalla Giunta presieduta dal sindaco Antonio Ladu, con la proposta di intitolazione di tre strade nel nuovo rione di “Gheddesai” alla memoria di Antonio Dore-Satta (1906-1997), di Angelo Falconi (1968-1997) e del chirurgo Pietro Soro (1948-2007). La delibera è stata approvata dalla Prefettura di Nuoro il 24 maggio 2011, sentito il parere favorevole della Deputazione di Storia Patria della Sardegna.
E per ricordare degnamente la figura e l’opera del compianto Pietro Soro, con deliberazione n. 3 del 17 gennaio 2012, l’Amministrazione comunale ha deciso di intitolare alla sua memoria i nuovi ambulatori di medicina pubblica, situati nell’ex convitto dell’Istituto Mesina.
Queste ultime due deliberazioni, a oggi, non sono ancora esecutive.