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L'unione sarda. Protesta bagnata contro Abbanoa

Adiconsum sfida la pioggia e scende in piazza per manifestare contro la società idrica

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Quattrocento persone in piazza per chiedere le dimissioni dei vertici di Abbanoa e il rispetto dei diritti degli utenti. Ieri i cittadini e i rappresentanti dell'associazione Adiconsum si sono dati appuntamento in viale Diaz a Cagliari, davanti alla sede dell'ente idrico della Sardegna, per protestare contro le «bollette pazze, i ricorsi mai discussi e la fatturazione senza regole», dicono i manifestanti.
L'ACCUSA «Abbanoa trasgredisce leggi, sentenze e regolamenti interni senza che nessuno, nemmeno la Regione, intervenga», spiega Giorgio Vargiu, presidente sardo di Adiconsum che chiede «le dimissioni dei vertici: del suo direttore generale che è rimasto in sella negli anni nonostante lo sconquasso della società e dell'amministratore unico che da un anno non ha portato risultati». I disservizi segnalati sono tanti, elencati in un documento redatto dall'associazione e confermati dai manifestanti che ieri hanno chiesto invano un incontro con la società. «Mio figlio ha fatto la voltura di un contratto ma dopo i primi 100 euro chiesti e pagati è arrivata la richiesta di altri 900 per diritti di allaccio non dovuti», spiega Paolo Niccolai di Solarussa. Mentre Bianca Pau, di Monserrato, racconta la disavventura di un anziano parente: «Nel 2010 è arrivata una bolletta da 6 mila euro, ma abbiamo notato che il contatore andava all'impazzata anche senza che si aprisse l'acqua. Dopo il blocco, Abbanoa lo ha sostituito ma nel frattempo ha mandato un'altra bolletta da 1.500 euro». Ad Aritzo è sorto un comitato: «Arrivano bollette uguali a tutti a prescindere che la casa sia vuota o abitata da 10 persone», spiega Susanna Manca. «Bollette risalenti al 2006 che avremmo dovuto pagare al Comune visto che il passaggio di gestione ci è stato comunicato nel 2011».
LA REPLICA Abbanoa però si difende. «Stiamo investendo ogni risorsa nel risanamento dei dati ereditati di 706 mila clienti, anche superando eventuali errori da noi determinati come ritardo nel caricamento dei dati cartacei», si legge in una nota. «La priorità è accertare, in collaborazione con il cliente e in assoluta trasparenza, la correttezza del rapporto». Per questo, solo negli ultimi 8 mesi, la società ha predisposto un call center regionale «eliminando la miriade di recapiti locali ereditati dalle precedenti gestioni». Negli ultimi 4 mesi Abbanoa sottolinea di aver ricevuto 30 mila chiamate «con tempi medi d'attesa certificati tra i 133 e i 270 secondi. Nel 75 per cento dei casi sono state soddisfatte le esigenze dei clienti e nel restante 25 per cento le chiamate sono state assegnate alle strutture aziendali per gli approfondimenti necessari». Per soddisfare le esigenze dei clienti, inoltre, è stata prevista l'apertura degli sportelli con orario continuato, effettuate un milione di letture certificate e sostituiti 18.571 contatori. Nel 2012, fa sapere infine Abbanoa, sono stati presentati 18.756 reclami, di cui 18.646 definiti e chiusi.
Annalisa Bernardini

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