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L'unione sarda. Il ricordo del sindaco Uda: «Un gigante coi piedi d'argilla»

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«Un gigante, però con i piedi d'argilla, che è crollato di fronte ad una miriade di difficoltà». Il sindaco Riccardo Uda è arrivato sul luogo della tragedia assieme alle forze dell'ordine.
È rimasto sconvolto di fronte a quel corpo senza vita. Una sensazione espressa poi dall'intera comunità di Macomer. Su quanto è accaduto sono innumerevoli le riflessioni, con considerazioni amare, con cui si chiama in causa tutta la classe politica.
Lo fa la Confesercenti con Marco Sulis che tra l'altro scrive: «Lungi da noi l'intenzione di speculare su un fatto così drammatico e doloroso per tutta la comunità nuorese e sarda. Ma non vogliamo neppure farci complici dei silenzi della classe politica o, peggio ancora, delle inopportune frasi di circostanza che sentiremo in questa occasione, come in tante altre analoghe. Occorrono fatti concreti e immediati che ridiano slancio e speranza al Paese, non parole sterili e demagogiche».
Michele Piras, deputato di Sel, originario di Borore scrive: «Voglio essere vicino, col cuore e per le responsabilità politiche che ho assunto, alla famiglia e a tutti coloro, troppi, che vivono le medesime vicende lavorative ed esistenziali. Questo ennesimo e estremo atto di disperazione inchioda tutto il sistema politico alle proprie responsabilità. La società, gli uomini e le donne schiacciati da politiche sbagliate che in questi decenni hanno impoverito terribilmente il Paese».
Una tragedia che arriva nel bel mezzo della campagna elettorale, che colpisce tutti e fa riflettere tanto sulle emergenze di questa cittadina, fiorente come l'azienda di Carlo Cossu fino a qualche anno fa, ora colpita pesantemente da una crisi senza precedenti, con il lamento di chi opera in prima linea spesso rimasto inascoltato tanto a Cagliari come a Roma.
Francesco Oggianu

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