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L'unione sarda. Orientale, nuova croce

Un giovane centauro perde la vita al km 38 della vecchia strada Marco Corona, di Barisardo, viaggiava su una potente Ducati

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Nuova sconvolgente tragedia sulla vecchia Orientale Sarda. A meno di venti ore dalla terribile morte del centauro di Quartu Fabio Cocco, ieri mattina, sulla strada cimitero ha perso la vita un ragazzo di Barisardo, Marco Corona, pure lui appassionato di moto. E anche lui, come Fabio Cocco faceva da capofila a un lungo corteo di motociclisti che percorreva l'asfalto in direzione Cagliari. Viaggiava in sella a una Ducati 999: al 38esimo chilometro la tragica sbandata. Il ragazzo ha perso il controllo del mezzo, volando in una scarpata e restando ucciso sul colpo. Un volo senza testimoni. Sono stati gli amici della domenica a notare sull'asfalto la Ducati e a precipitarsi sulla stessa scarpata: il corpo di Marco Corona era adagiato sulla vegetazione. Quindi l'arrivo di ambulanze, dei Vigili del fuoco e della polizia stradale di Cagliari e Muravera.
Uno spiegamento di forze purtroppo inutili. Poi il solito rito dei rilievi di legge, l'arrivo sul posto di altri amici della vittima. Nel pomeriggio la salma è stata rimossa e trasportata all'obitorio di Barisardo. È stato il sostituto procuratore Lilliana Ledda a chiudere l'inchiesta. Una fatalità. Il ragazzo di Barisardo è uscito di strada da solo, tradito forse della velocità. Anche se la polizia per tutta la giornata di ieri ha mantenuto in merito uno stretto riserbo.
L'incidente si è verificato verso le 10,30 al 38esimo chilometro della vecchia strada, a tre chilometri di distanza dal punto dove sabato è morto il centauro di Quartu. Il corteo dei motociclisti era partito dell'Ogliastra. In programma il solito tour della domenica tra le curve dell'Orientale. Qualche chilometro prima del bivio di Burcei, il centauro di Barisardo si è messo in testa al gruppo e lo ha staccato di alcune decine di metri. All'uscita da una curva il giovane ha perso il controllo della moto, ha disperatamente tentato di frenarla, ha lasciato una striscia nera sul l'asfalto. Tutto inutile: la Ducati è schizzata sul cordolo in cemento che delimita la strada e il motociclista che è volato nel burrone, restando ucciso sul colpo. Poi l'allarme, il pianto disperato degli amici, il sopralluogo e il tristissimo recupero della salma.
La notizia si è rapidamente diffusa nel mondo dei centauri, ancora sotto choc per la disgrazia del giorno prima. Qualcuno ha fatto cadere un fiore, segno dell'ennesima tragedia che da anni insanguina la vecchia Orientale. Un'arteria di straordinaria bellezza, fatta di curve e saliscendi. Teatro ideale per i raduni sulle due ruote del sabato sera e della domenica. Guai però a pigiare il piede sull'acceleratore, guai a distrarsi, guai a perdere la concentrazione nella guida. Perchè allora le curve e i saliscendi diventano davvero insidiosi. Una realtà purtroppo segnata dalle croci che spuntano qua e là tra i ciuffi d'erba. Marco e Fabio conoscevano le insidie di questa strada. È stato purtroppo inutile. Marco lavorava in una concessionaria d'auto a Tortolì. Aveva due fratelli e una sorella. Recentemente aveva perso un'amico in un incidente d'auto. Una vicenda che lo aveva profondamente turbato.
Raffaele Serreli

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