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L'unione sarda. Scali sardi, il regno delle low cost

AEREI. I vettori a basso costo hanno superato quelli tradizionali per destinazioni e passeggeri

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Sempre più low cost e meno voli tradizionali sui cieli sardi. La crescita delle compagnie a basso costo era stata sottolineata dai dati di traffico degli ultimi anni e ora a confermarlo è il numero delle tratte operate dai vettori. Analizzando i voli in programma nei tre scali isolani, infatti, si vede come le low cost conquistino sempre più spazio e anche dove hanno percentuali più basse di passeggeri trasportati, gestiscono comunque molti più collegamenti. «Attenzione, a crescere sono solo i low cost più grossi e strutturati», avverte Mario Peralda, direttore della Sogeaal, società di gestione dello scalo di Alghero.
NUMERI Analizzando nel dettaglio i dati, Cagliari-Elmas è collegata direttamente con 81 città tra italiane e internazionali. Ben 46 destinazioni sono gestite da compagnie low cost, anche se qualche meta, un esempio su tutti Venezia, è collegata sia da compagnie a basso costo che dalle tradizionali. A queste rotte, poi, si aggiungono 26 voli charter. A Meridiana e Alitalia, in sostanza le uniche compagnie tradizionali presenti ad Elmas, rimangono appena 9 destinazioni collegate, in particolare Roma e Milano, ma anche Venezia, o Torino. L'ex compagnia di bandiera sembra però battere in ritirata e oggi vola quasi esclusivamente su Roma dove però trasporta molti passeggeri. Dall'inizio dell'anno al 31 maggio, a Cagliari-Elmas hanno infatti viaggiato in tutto 949.834 persone sui voli nazionali, e 209.657 in quelli internazionali, dove sono prevalenti le low cost.
NORD Stesso discorso negli altri scali. A Olbia, ad esempio, degli oltre 1.861.000 passeggeri transitati nel 2012, il 52,3% ha viaggiato con i vettori tradizionali (ovvero Meridiana che la fa da padrona in Gallura). Gli altri si sono divisi tra low cost (37,4%) e charter (10,3%). Guardando le destinazioni, però, si vede che i vettori tradizionali contano 35 destinazioni contro le 28 di quelli a basso costo, mentre i charter decollano per 44 scali.
TREND Anche ad Alghero i voli economici superano quelli di linea: 37 contro 6. La Riviera del Corallo è stata la prima a far atterrare Ryanair e negli anni ha aumentato il numero dei collegamenti. «La crescita delle compagnie a basso costo è iniziata negli ultimi 5 anni e ha visto la progressiva scomparsa di quelle minori che erano apparse sul mercato italiano», spiega Peralda. «A crescere sono solo i modelli forti e consolidati nel tempo». Se poi è vero che le low cost hanno tolto passeggeri agli altri vettori, è vero anche che grazie ai primi gli aeroporti hanno visto aumentare il traffico: «A crescere sono i voli internazionali a discapito di quelli domestici», prosegue Peralda, «gli italiani si spostano pochissimo con l'aereo e con il network internazionale che abbiamo costruito, abbiamo recuperato il calo dovuto alla crisi del trasporto aereo». In conclusione, quindi, le low cost sono «indispensabili per l'industria turistica sarda e si devono fare tutti gli sforzi necessari, in armonia con la Ue, per garantire anche dal 2014 gli incentivi per il sistema aeroportuale isolano, almeno sino al miglioramento del quadro generale».
Annalisa Bernardini

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