Nuova bufera su Tirrenia con il presidente della Regione Cappellacci che chiede lo stop agli aumenti tariffari prima di intavolare qualunque confronto e il deputato Pdl Mauro Pili che annuncia nuove proteste.
POSIZIONE Durante l'assemblea generale della Commissione Isola della Conferenza delle regioni periferiche marittime dell'Ue che si è aperta ieri a Cagliari, Cappellacci, ad interim anche assessore ai Trasporti, ha rivendicato le competenze e le risorse per gestire la continuità marittima e ha sottolineato che non si siederà al tavolo con Tirrenia e Ministero sino a quando non saranno bloccati gli aumenti dei biglietti. «Occorre rivedere la convenzione così che, per la prima volta nella storia, la Sardegna possa avere un ruolo da protagonista», ha detto. Una minaccia che arriva il giorno prima dello sbarco nell'Isola del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che oggi sarà a Cagliari, con cui «apriremo il tavolo sulla continuità territoriale ma parleremo anche di infrastrutture».
La sospensione dell'aggiornamento e «la revoca di tutti gli aumenti degli ultimi sei mesi» delle tariffe di trasporto da e per la Sardegna da parte di Tirrenia-Cin in continuità territoriale è stata chiesta in un'interpellanza anche dai deputati sardi del Pd e dal presidente della Commissione trasporti della Camera, Michele Meta. I parlamentari chiedono conto «di eventuali scostamenti in eccesso o difetto, dei ricavi e dei costi (al netto di quelli per il carburante) da attività superiori al 3% rispetto a quelli previsti dalla convenzione». I deputati del Pd ipotizzano poi la possibilità di rivisitare «urgentemente» la convenzione «considerati i costanti, continui e ingiustificati aumenti del costo del trasporto e le pesanti ripercussioni sui sardi e sulle attività economiche» e chiedono anche la predisposizione di un piano di rimborso ai passeggeri danneggiati. Il deputato Pd Francesco Sanna, però, polemicamente ha inviato il testo della convenzione alla Giunta regionale in vista dell'incontro col ministro Lupi, anche se a suo dire il documento è ben noto a Cappellacci nonostante «si dica il contrario». Sanna ha ricordato che Tirrenia, «che svolge il trasporto con obblighi retribuiti di servizio pubblico, è gravata da molti oneri, la cui esecuzione la Regione dovrebbe controllare», in attesa della nuova convenzione.
PROTESTE A chiedere lo stop ai rincari è anche Mauro Pili. In Commissione trasporti il deputato azzurro ha sottolineato come l'amministratore di Tirrenia Ettore Morace, nonostante la richiesta di oltre una settimana fa del ministro Lupi di bloccare gli aumenti del 1° giugno, non abbia dato risposte. «Gli aumenti sono stati confermati e per questo», ha detto Pili, «è stato convocato il coordinamento dei movimenti che hanno dato vita ai blocchi dei porti nei giorni scorsi. Siamo pronti», ha aggiungo, «ad azioni ben più forti perché la Sardegna non può essere ingannata». A innescare le polemiche anche lo scontro tra Pili e Morace, sempre in Commissione, sui costi del noleggio dei traghetti da Grimaldi. «Secondo Cin i costi sono dati secretati: un fatto di una gravità inaudita non fosse che Tirrenia incassa 72 milioni di euro dallo Stato per il servizio pubblico», ha detto Pili. Per il deputato sarebbe grave anche la dichiarazione di Cin-Tirrenia secondo cui «i noleggi sarebbero il risultato di una gara pubblica, dichiarazione falsa e poi ritrattata considerato che è stata una trattativa privatissima», ha raccontato Pili. Punti condivisi dall'altro deputato Pdl, Salvatore Cicu che ieri, in Commissione trasporti, ha sottolineato la necessità di rivedere «il sistema dei trasporti marittimi, il ripristino di una continuità territoriale via mare (per merci e passeggeri) e infine una necessaria rivisitazione della convenzione con Tirrenia».
Annalisa Bernardini
